Si torna a casa aveva scritto sui social Cesare Cremonini e il pubblico non si è fatto pregare nel riabbracciare uno dei suoi figli più celebri - il concerto di Cesare di ieri all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, è servito a smentire per certi versi il famoso detto "Nemo profeta in patria" - un ritorno a casa carico di affetto e di emozioni, un vero e proprio scambio di energie tra Cesare e il suo pubblico, tra il pubblico (da tutta Italia, ribadisce il cantautore, perché Bologna è la città d'Italia) e il suo Cesare.
In un tripudio di effetti speciali, per più di due ore e mezza di show, Cesare incanta letteralmente, da La ragazza del futuro, il brano di punta del suo ultimo album e continuando tra i suoi successi: Chimica, Poetica, Qualcosa di grande, Buon viaggio, Le sei e ventisei, Mondo ( con Jovanotti in video), Logico... e sono brividi lungo la schiena.
Nel mezzo toccanti le sue parole nel raccontare il fondamentale ruolo della madre (presente al concerto) nello spingerlo alla musica, e in particolare il suo amore per il pianoforte, che si impegnava a imparare a suonare per allietare il padre che medico, tornava tardi e stanco da lavorare. Così come tocca il cuore la dedica a Lucio Dalla, che anche se non ci sarà mai nessuno come lui, i giovani devono necessariamente seguire il suo esempio.
L'ultima parte del concerto tra un aneddoto e l'altro e una versione di 50 Special fatta col solo Ballo, (con Cesare alla chitarra) cui ricorda gli inizi nei 20 barrato dal nome dell'autobus che prendeva il bassista - scorre con un'altra raffica di hit: Marmellata #25, Poetica, Nessuno vuole essere Robin, Al telefono... e con Un giorno migliore a degna conclusione e futuro buon auspicio.
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