Tiziano Spillari "Fuori Tempo Massimo" il nuovo album

                            

"Fuori Tempo Massimo" è un concept di Tiziano Spillari dedicato al tempo che scorre. Il musicista veronese narra la vita con una creatività che gli permette di filtrare con sensibilità sfumature e priorità, dall'alto di un'esperienza che, come spesso succede, alterna gioie a dolori, sorrisi a sofferenze.


Ne "Il tarlo", Spillari si concentra proprio sul ticchettare ansiogeno del tempo; segue un brano come "Precipitosamente", in cui l'autore ricorda la fretta di ottenere che permea la gioventù. 


C'è anche "Nel profilo del silenzio", in cui Spillari commemora un caro amico morto troppo presto che ha perso alcune occasioni di felicità vera. E non mancano le visioni legate al sociale, come avviene in "Senza un perché": “Ma non lo vedi quanto presto si fa sera”... così come i trasognanti ricordi di "Era il nostro tempo". Le sonorità del disco sono molto anni '90, un cantautorato classico godibile.


Tiziano Spillari non vuole insegnare niente a nessuno, ma proprio per questo riesce a instillare una profondità non comune all'interno delle parole, forgiate attorno a un tessuto sonoro di rilievo, in cui fuoriesce indubbiamente la sua esperienza di pianista classico. Si sente nei soli di chitarra, nei violini e nell'uso dei fiati di La terra brucia. 


Discorso a parte merita "Una risposta nel vento", che Tiziano dedica al padre. Un altro momento che, insieme alle altre 11 canzoni contenute in "Fuori Tempo Massimo", non può che far pensare alla rilevanza del tempo, di come lo viviamo, del valore che gli diamo.


Un disco senza eccessi ma con una misurata saggezza. La produzione dà quel guizzo in più, come appunto in "Precipitosamente", grazie al lavoro di Francesco Ambrosini nei Duck Chagall studio. 


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