The French Dispatch di Wes Anderson, la recensione del film

 


Il genio di Wes Anderson in The French Dispatch realizza un vero e proprio affresco pop, ricco di colori e bianco e nero profondissimi, cinema puro, inteso come somma delle arti che lo hanno preceduto e che insieme alla visione in movimento gli donano forma completa e lo sorreggono per evidenziarne la nobiltà.  

The French Dispatch ha dunque un’anima in perpetuo movimento, che è ora fotografia, ora teatro, ora danza, ora dipinto, ora fumetto… Nobiltà, nei volti e nelle situazioni incastonate in una meccanismo stiloso ma che non corre il rischio di essere fine a se stesso, un mero esercizio di stile di un talento che ha fatto la storia recente del cinema, mai, oltre la forma, tanta sostanza. 

La vicenda prende avvio dalla morte dell’editore di Frenche Dispatch, pretesto per raccontare le migliori storie pubblicate nel corso degli anni dal giornale. La narrazione ovviamente non avviene in maniera canonica ne dal punto di vista puramente narrativo e/o di genere, in quanto trattasi di storie alquanto bizzarre: un omicida psicopatico dal grande talento artistico, un poetico e buffo giovane rivoluzionario, un celebre cuoco al soldo delle forze dell’ordine… ne tanto meno dal punto di vista della messa in scena visiva e del tempo filmico, con continui sguardi in macchina, dietro e fuori le quinte, situazioni contingenti. 

“La surrealtà” tanto cara ad Artuad, può venirci in primis in soccorso per descrivere quanto meno l’opera in generale, ma siamo davvero di fronte a un frullatore impazzito di stimoli, impressioni, riflessioni… Non basta di certo una solo visione del film per capirne i vari significati e significanti. Tanta, troppo carne al fuoco, ma con estrema grazia e con la leggerezza di un diversement, a cui si aggiunge un cast di primo ordine (Benicio Del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, tra gli altri), con un fil rouge che è il puro godimento degli occhi e del cuore, perché è col cuore che vanno guardati i film di Wes Anderson.


“- Ogni grande bellezza cela i suoi più profondi misteri”

“- Dobbiamo accettarlo il suo bisogno di fallire è più grande dei nostri tentativi per fargli avere successo, dobbiamo accettarlo, ha vinto lui”

“- Basta litigare, andate a fare l’amore”

“- Tu non sei una criminale sei solo una soubrette disturbata”

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