In radio e su tutte le piattaforme digitali il singolo "L’affare di famiglia" della vocalist e autrice Claudia Cantisani, apripista del nuovo album "Sabrina sul petrolio", terzo lavoro in studio dell’artista di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, ideato e diretto da Irene Franchi e girato presso lo studio di Rosignano Solvay (LI) dello scultore e pittore Franco Mauro Franchi, che ha curato, insieme all’architettoFrancesco Caramella, anche le scenografie.
GUARDA IL VIDEO:
Credits Video
Ideato e diretto da Irene franchi
Scenografie: Francesco Caramella e Franco Mauro Franchi
Ripresa e montaggio: Irene Franchi
Con la partecipazione di Adelaide Palmieri
Si ringraziano Ilaria Franchi, Aurora D’Avanzo e Marco Mancini
Sponsor:
Vini Corona Ruia / Società Agricola Tenute Mereu Srl
La Fabbrica delle Paroledi Ljuba Spreafico
Credits Brano
Testo di Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio
Musica e arrangiamento di Felice Del Vecchio
Tony Arco, drums
Caterina Crucitti, bass
Sergio Orlandi ,trumpet
Felice Del Vecchio, piano e organo Hammond
Registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios Cavalicco (Udine) Italy
Etichetta: La Stanza Nascosta Records
L’ormai collaudata coppia Cantisani-Del Vecchio, aggiunge un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz, firmando un brano deliziosamente rétro.
Piccole miserie della vita coniugale, per dirla con Balzac, tradotte felicemente in forma canzone con visionario realismo.
Colonna sonora ideale degli speakeasy moderni, L’Affare di famiglia sembra restituire, nelle strofe, le suggestioni sonore dei Roaring Twenties, accentuando nel ritornello la contiguità con l’italiana canzone jazzata (la definizione è di Pierluigi Siciliani) degli anni ’30, ’40.
Il rimando è in particolare, all’ironica levità delle più riuscite composizioni di Chiosso-Luttazzi.
Viene in mente la massima tolstojana "Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo" ad entrare, da spettatori, in questo affare di famiglia; un avventuroso naufragio domestico sotto i marosi violenti dell’idealizzazione. L’intonazione, l'emissione vocale, il vibrato e il fraseggio jazzistico di Claudia Cantisani vestono con maestria un triangolo amoroso atipico, che si nutre dell’assenza più acuta presenza della procace Giuseppina, amore mai dimenticato.
Una partitura a tratti grottesca, che mette a nudo le nostre povere, legittime(?), curiosità, sottende bagliori di riprovazione e, infine, sembra sospendere il giudizio sulla commedia umana di ciclici rimpianti e quotidiana, semiseria claustrofobia.
Commenti
Posta un commento