“30 anni di lavoro erano... ho
ricostruito un'intera vita... sposare quella scrofa americana,
generare quei tre luridi suini... da quanto tempo volevo spezzargli
il collo! Beh, hai le mani sporche del loro sangue mia cara... tu
pensavi che la guerra fosse finita? No, cara... solo i morti
conoscono la fine della guerra. Siamo qui ora. Dappertutto”
L'incipit è di quelli che ti travolge
dopo appena un paio di minuti e capisci subito di non poter più fare
a meno di “Hunters”, nuova serie originale della Amazon Prime
Video e prima serie di questo 2020 a convincerci (quasi) pienamente e
non solo per la presenza di Al Pacino nel cast, ma semplicemente
perché la serie è, in questo anno abbastanza fiacco a livello
qualitativo, un buon prodotto, sia sotto l'aspetto tecnico che in
quello narrativo. Siamo nel 1977, a New York, qui sembra celebrarsi
un'allegra e spensierata scampagnata tra amici, ma ad un certo punto
arriva la moglie di un nuovo dipendente e riconosce nel padrone di
casa colui che trent'anni prima, durante la seconda guerra mondiale
aveva massacrato tutta la sua famiglia ebrea. Dopo essere stato
palesemente scoperto, l'uomo massacra tutta la sua famiglia e tutti i
presenti con diversi e precisi colpi di pistola. E' questo l'incipit
di “Hunter”, serie che vede protagonista un Al Pacino, come al
solito perfetto nella sua interpretazione, con il ruolo di Meyer
Offerman, filantropo ebreo sopravvissuto all'Olocausto, che negli
anni '70 creò e guidò il gruppo chiamato i “Cacciatori”, da qui
il titolo della serie. Nei continui flash-back vedremo anche un
giovane Meyer interpretato da Zack Schor. Nel cast anche: Logan
Lerman nei panni di Jonah Heidelbaum, matematico geniale, appena
adolescente, che prende il posto della nonna all'interno del team;
Lena Olin, il “Colonnello”, leader del quarto Reich; Jerrica
Hinton nei panni di Millie Morris, agente dell'FBI, che si imbatte
nella lotta tra Cacciatori e quarto Reich casualmente, durante
un'indagine per omicidio; Saul Rubinek, che interpreta Murray
Markowitz, marito di Mindy (Carol Kane), entrambi del gruppo dei
Cacciatori; ed infine ritroveremo Josh “Ted Mosby” Radnor qui nei
panni di Lonny, maestro dei travestimenti del team. Il cast è
ovviamente molto più numeroso, ma qui non possiamo ricordarlo tutto.
Intorno al filone principale, come dicevamo, c'è anche l'indagine
per omicidio di un anziano scienziato della NASA, ad impreziosire una
trama già di per sé molto ricca. La serie, in soli 10 episodi, è
una scoperta continua, una ricerca dettagliata del “vero” in una
storia che si basa su una storia reale, anche se ovviamente un po'
romanzata ed abbellita qui e là di particolari, anche troppi.
Come
dicevamo all'inizio la serie ci ha convinto a pieni voti sotto
l'aspetto narrativo, perché è una di quelle serie che se cominci
non puoi non finire, con una velocità narrativa perfetta ed una
sceneggiatura sempre attenta, grazie ad un cast ed una regia ottimi,
ma forse la serie risulta troppo risonante. Creata da David Weil,
“Hunters” è palesemente un ammiccamento nei confronti di
“Bastardi senza gloria” di Tarantino, ma lì siamo ovviamente ad
altri livelli. La cosa che risalta più all'occhio è sicuramente
l'evocazione agli anni '70 che si mischia ad una narrazione più da
Spielberg. La cosa più criticata dello show è stata la presenza
proprio di Al Pacino nei panni di un ebreo ed in molti hanno
fortemente criticato la scelta di mettere un italo americano in
queste vesti dato che di attori di dichiarate origini ebree nel mondo
ce ne sono parecchi e pure molto bravi, ma se tralasciamo questo, che
per noi è obiettivamente un particolare di poco conto, la serie non
è per niente male nel suo complesso e l'attore non è un “ultimo
arrivato” e fa il suo lavoro splendidamente. La cosa davvero
criticabile, a nostro avviso, sta invece proprio nel fatto di non
aver utilizzato a pieno regime un cast così, a cui non è stata data
la giusta dose di attenzione e la giusta intensità drammatica. Per
il resto, di fronte allo scempio mostratoci fino ad oggi dagli altri
network, in questo qualitativamente mediocre 2020, serialmente
parlando, “Hunters” è senza alcun dubbio la cosa migliore vista
fino a questo momento.
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