“Uniti siamo e uniti combattiamo...
preparatevi alla battaglia!”
Jason Momoa torna alla serialità dopo
il discutibile passaggio cinematografico con “Aquaman”. Qui, il
nostro, recupera le vesti più consone del vichingo guerriero in
questa nuova serie tv scritta da Steven Knight e diretta da Francis
Lawrence. Nonostante nei primi minuti sembri raccontare una storia
del passato, la serie invece è di chiave fantascientifica e racconta
di un futuro distopico in cui gli umani hanno perso completamente uno
dei 5 sensi: la vista, e hanno dovuto adattarsi a questa perdita
cercando nuovi modi per creare, interagire, cacciare e quindi
sopravvivere. Momoa interpreta Baba Voss, leader della tribù di
Alkenny, uomo valoroso che guida il suo popolo come qualsiasi
condottiero farebbe.
Un giorno però, la moglie di quest'ultimo, Maghra (Hera Hilmar), da alla luce due gemelli, ed i due nascituri hanno il dono della vista. Ovviamente questo attira l'attenzione non solo di tutta la tribù, ma anche delle tribù vicine e i gemelli diventano delle vere e proprie prede. Una è in particolare colei che punta a mettere le mani sui neonati, la regina Kane (Alfre Woodard), sovrana del regno di Payan che guida una tribù spitata e pronta a tutto pur di primeggiare sugli altri. Toccherà ovviamente a Baba Voss cercare in tutti i modi di proteggere i suoi figli e combattere la regina malvagia. Raccontata così sembra quasi una favola, in realtà “See” è tutt'altro che fiabesco. Il Pilot lascia molto a desiderare e guardando il seguito degli episodi si capisce che ci sono molte lacune in una sceneggiatura costruita proprio male. La premessa apocalittica che fa intuire che secoli prima un virus mortale abbia ridotto il pianeta a soli 2 milioni di persone e che questi sono rimasti privi di vista, è un po' buttata lì, non viene esplorata.
Un giorno però, la moglie di quest'ultimo, Maghra (Hera Hilmar), da alla luce due gemelli, ed i due nascituri hanno il dono della vista. Ovviamente questo attira l'attenzione non solo di tutta la tribù, ma anche delle tribù vicine e i gemelli diventano delle vere e proprie prede. Una è in particolare colei che punta a mettere le mani sui neonati, la regina Kane (Alfre Woodard), sovrana del regno di Payan che guida una tribù spitata e pronta a tutto pur di primeggiare sugli altri. Toccherà ovviamente a Baba Voss cercare in tutti i modi di proteggere i suoi figli e combattere la regina malvagia. Raccontata così sembra quasi una favola, in realtà “See” è tutt'altro che fiabesco. Il Pilot lascia molto a desiderare e guardando il seguito degli episodi si capisce che ci sono molte lacune in una sceneggiatura costruita proprio male. La premessa apocalittica che fa intuire che secoli prima un virus mortale abbia ridotto il pianeta a soli 2 milioni di persone e che questi sono rimasti privi di vista, è un po' buttata lì, non viene esplorata.
Tra schiocchi di lingua e rintocchi sulle pietre, così
comunicheremo tra secoli secondo la visione post-apocalittica di
Knight, si combatte e mischie, violenza e carneficina sono l'unica
nota avvincente di uno show che dopo pochi minuti diventa a tratti
fastidioso, perché sembra che l'uomo che diventa cieco sia
automaticamente inutile, non sappia più fare nulla di quello che
faceva prima e per questo motivo regredisce a uomo di Neanderthal e
tutto ciò non ha veramente senso, perché anche con un handicap,
seppur importante come quello raccontato nello show, si può comunque
continuare ad essere intelligenti, capaci e motivati a creare un
mondo migliore. Mentre i figli di Baba crescono nel giro di un paio
d'ore di sedici anni, la narrazione rimane lenta, attraccata a
raccontarci più come riuscire a sopravvivere che altro. Nel numeroso
cast – che tra l'altro è l'unica cosa accettabile della serie -
ricordiamo anche: Christian Camargo nel ruolo di Tamacti Jun,
generale dell'esercito della regina Kane e Alfre Woodard nei panni di
Parigi, membro saggio e anziano dell'Alkenny. Un settore attoriale
assolutamente sprecato per una AppleTV+ che con “See” ha
decisamente toppato alla grande. Avanti il prossimo.
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