Carne Cruda a Colazione è il nuovo album di Giovanni Succi appena uscito. 10 canzoni sferzanti e pungenti, ironiche e persino ciniche nel loro vivisezionare la realtà senza fronzoli ma con uno sguardo acuto, lucido e soprattutto poetico che Succi tira fuori con spietata naturalezza, con la consapevolezza di chi non mente, di chi non ha paura di essere stesso. Questo fa si che l'album risulti omogeneo, benché variegato nelle soluzioni musicali adottate e abbia un carattere di urgenza e immediatezza, che colpisce nel segno già a un primo ascolto distratto, ed è questo che fa fare a Succi un deciso step in avanti rispetto a "Con ghiaccio" non tanto per un discorso di "orecchiabilità" quanto di empatia. Come se di colpo fossero cadute tutte le difese, tutte le paure. Per questo
"Carne Cruda a Colazione" è un album semplicemente meraviglioso:
“Povero zio”: mantra tribale, beffardo, con un cantato quasi rap e inserti "sghembi:“
"Ehi zio che ne dici di mollare per un giorno il ruolo comodo e stronzo di decisore innocente del mondo? Ehi zio che ne dici di mollare per un giorno di spiegare il tuo progetto a chi poi vuole imporlo nel nome di zio”
“Algoritmo”: il primo singolo estratto è un delizioso e ironico brano electro dance pop:
"Sai son molto appassionato del tuo disco
L’ho sentito già una volta quasi tutto
C’è parole che però non ci capisco
Che comunque lì si sente del disagio
C’è qualcosa di frizzante e anche un po’ jazz!"
“Grazie per l’attesa”: ballad dal mood intimo, con un ritornello melodico
venato di soul:
"Il PR era un marpione, finto serio ma cordiale
grande telefonatore, se hai bisogno fammi un drin…
Solo e senza connessione, senza rete e senza amore
sto così da giovedì e ferragosto è lunedì…
(sfortunatamente sì)"
“I melliflui”: morbida e sensuale dall'arrangiamento suggestivo, un brano di sicuro impatto
"Sarà un altro, ma ci sta
l’arpione d’anime candide, il mago buono del jet set
l’idraulico liquido, lo smart, il drago, il tuo Shreck
il domatore dei peluche, il sognatore spensierato
avrai altre strofe languide dai pusher dello svago"
“Cabrio”: "io guardo la strada tu guarda le stelle" poetica, al pianoforte con gli archi a impreziosire il tutto, per questa delicata ed essenziale ballad dove in evidenza sono le sfumature della voce di Succi:
"Fuochi di paglia, bruciano in fretta
una galassia, una sigaretta
che poi se ci pensi sono soli lontani
un po’ come noi, solitari
fermiamo alla cima del mondo
un fondale d’acquario la valle giù in fondo
un manto cobalto crivellato di nei
lo zodiaco dei tuoi contro il caos dei miei"
“Arti”: electro pop "divertente e divertito" daille sonorità vintage giocato sulla ripetizione:
"Arti inferiori come i piedi
una vita che si appoggia sulle arti
inferiori ma sì, inferiori ma arti
arti, una vita che si appoggia sulle arti
inferiori ma sì, inferiori ma ci balli
inferiori ma ci campi"
“La risposta”: electro pop avvolgente, da proporre come nuovo singolo:
"Tutto è una domanda
Tu sei la risposta"
“Grigia”: poetica, elegante, sinuosa con scorci psichedelici nel finale:
"Tra un’alluvione che viene e un’alluvione che va
Brilla tutta smeraldo se tu sei in città
Brilla tutta smeraldo… e anch’io mi sento
un altro"
“Meglio di niente”: pura intensità con aneliti epic ad arricchire il corpus
"Less - Ehi gente dimmi tu - meglio di niente…
Better than nothing - che sei più intelligente - meglio di niente…
Less - se di meno è di più - meglio di niente…
Better than nothing - o solo meglio di niente."
“Balene per me”: oscura e complice, blueseggiante e funky nel suo trascinante dipanarsi:
"Ora è il lampo di un cerino nella notte, non esiste
Come le balene per me che non le ho mai viste, tranne finte
E sto navigando cieco, senza stelle fisse
Nel mio mare amaro ma non sono manco triste
Nel mio mare amaro"
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