- "Il diavolo esiste, non te lo dimenticare"
“Non sono un assassino” di Andrea Zaccariello vive di continui salti temporali che mettono a dura prova la concentrazione dello spettatore, che deve impegnarsi per cogliere i dettagli disseminati"a spasso nel tempo". Tratto dal romanzo di Francesco Caringella, che non abbiamo letto, quindi non possiamo addentrarci nel giudicare la semplice trasposizione su grande schermo, “Non sono un assassino” è totalmente incentrato sul rapporto di "tre amici da sempre", che "col tempo" si sono allontanati e che devono fare i conti con il loro passato; soltanto che uno di loro, il sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo interpretato da Alessio Boni, è stato ucciso e il vice questore Francesco Prencipe di Riccardo Scamarcio è l’unico imputato, mentre l’avvocato alcolizzato e stalker di Edoardo Pesce prova a difenderlo. La sceeneggiatura come dicevamo, si concentra unicamente a tentar di svelare il non detto tra i tre, quali sono le dinamiche che hanno portato al loro allontanamento, tra continui flashback, con una narrazione che procede per particolari e sfumature, mettendo quasi sullo sfondo quello che in un thriller noir dovrebbe essere il cuore pulsante della vicenda, il motore della storia. Questa scelta ha il suo fascino oltre che una logica, peccato che il meccanismo narrativo risulti essere eccessivamente macchinoso e che il dipanarsi della vicenda lasci quasi l'amaro in bocca nelle sue rivelazioni finali. Il film nel suo insieme si lascia vedere comunque e la parte centrale riesce.a tenere un buon ritmo, non dispiace la regia, funzionale come la fotografia, meno la sceneggiatura che avrebbe dovuto essere più lineare.
-" L'amore è una carta fragile"
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