“Quando voi camminate all'indietro e
ruotate la spalla, non volete sedurlo, ma prenderlo per il culo”
La FX, che ormai ci ha abituati ad una
qualità seriale di tutto rispetto, tira fuori un'altra bellissima
sorpresa dal cilindro, creando “Fosse/Verdon”, questa nuova serie
evento in sei parti, che ci racconta la travagliata storia d'amore
tra il coreografo Bob Fosse e la ballerina Gwen Verdon. Tratta dal
romanzo “Fosse” di Sam Wasson, la serie riporta sul piccolo
schermo una splendida Michelle Williams nei panni di Verdon ed un
sorprendente Sam Rockwell in quelli di Fosse. In Italia forse poco
conosciuti, in realtà negli Stati Uniti d'America, i due sono stati
e sono tutt'ora considerati tra i migliori talenti che Broadway abbia
mai conosciuto: Bob è stato uno dei più importante registi e
coreografi al mondo e Gwen è considerata da molti la più grande
ballerina di Broadway di tutti i tempi. I due, così invidiati e
brillanti sotto i riflettori, nascondevano oscuri segreti dietro le
quinte, nel silenzio della propria casa. Sviluppata per la tv da
Steven Levenson e Thomas Kail, mentre alla produzione c'è Nicole,
figlia dei veri Bob e Gwen, la serie merita tutta l'attenzione
possibile, non solo per la qualità della recitazione, che potrebbe
vedere, secondo il nostro parere, la Williams, candidata sia agli
Emmy che ai Golden Globe, perché, se è vero che Rockwell è senza
alcun dubbio al centro della scena e praticamente onnipresente, è
nelle scene in cui compare la Williams che tutto incredibilmente
prende forma e si illumina davvero.
Dicevamo, non è solo per la
qualità della recitazione che la serie può considerarsi una Signora Serie, ma anche per l'aspetto puramente narrativo e registico e sotto
ogni aspetto tecnico, in primis la musica, giustamente al centro di
tutto, splendida, ammaliante, e poi i costumi, la location, i
dialoghi, la bellezza della danza mostrata in tutta la sua
magnificenza attraverso anni in cui Broadway era all'apice del
successo più grande della propria storia e “Fosse/Verdon” ci
mostra quegli anni di fulgore e splendore al meglio, mostrandoci però
anche l'altra faccia di tutto ciò, quella più cupa, nascosta,
celata dietro i lustrini e le paillettes. Un viaggio nel tempo tra
gli anni '60, '70 e '80, alla continua ricerca dell'eccellenza, tra
una relazione precaria, i drammi, le cadute e la necessità di
rimettersi in piedi, il cabaret, lo show business, in un'epoca di
cambiamenti continui e costanti. Si parte dal fiasco che l'uomo ebbe
con “Sweet Charity”, per poi arrivare al successo planetario di
“Cabaret” con Liza Minnelli. Da un lato un protagonista maschile
volutamente odioso, maschilista, traditore, ma geniale e consapevole
di esserlo e per questo fortemente insopportabile, mentre dall'altro
lato una donna con i piedi per terra, che con la sua saggezza
sostiene ogni cosa, come nei più classici: “dietro un grande uomo
c'è sempre una grande donna” e Bob e Gwen sono la conferma alla
regola. In Italia arrivata quasi in contemporanea su Fox Life, la
serie è una delle cose più interessanti arrivate dagli States in
questi primi 5 mesi dell'anno. Assolutamente da vedere.
Personaggi e doppiatori:
Bob Fosse (Christian Iansante)
Gwen Verdon (Barbara De Bortoli)
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