“Perché non vuoi essere felice?
Prendi la pillola e trova la tua anima gemella!”
Cos'è “Osmosis”? Osmosis è un'App per appuntamenti che grazie ai sensori di realtà virtuale,
decodifica e analizza le persone e crea il “vero amore” unendo
potenziali anime gemelle, con un accuratezza del 100%. Ci troviamo in
una Parigi di un futuro prossimo, ma non meglio identificato, dove
ormai le persone fanno sesso, raggiungono l'orgasmo e vivono una
relazione, in maniera quasi del tutto virtuale. Ma c'è ovviamente un
prezzo da pagare per trovare l'amore: cosa succede se una tecnologia
entra completamente nella tua mente prelevando qualsiasi segreto più
intimo? E se invece l'anima gemella non esiste, si possono unire più
menti per creare l'uomo o la donna ideale? Le conseguenze in ogni
caso potrebbe essere disastrose. Tra l'altro la storia raccontatati
in “Osmosis” non è molto lontana dalla realtà: studi recenti
dimostrano che nell'arco di non più di 50 anni la tecnologia
sovrasterà l'uomo, spingendolo sempre di più verso le mura della
propria casa e sostituendolo praticamente in ogni settore lavorativo
e sociale della vita di tutti i giorni. La serie creata da Netflix
con co-produzione francese, ideata da Audrey Fouché e diretta da
Thomas Vincent, segue la via della fantascienza legata al virtuale,
che non è una cosa molto nuova nel settore seriale.
Sono 8 gli episodi di
questa prima stagione che mette in luce sicuramente l'intrigante
colonna sonora e una struttura narrativa consolidata e di certo
impatto, ma “l'osmosi” non è totale. Buoni dialoghi e regia, qui
e là ci sono spunti stimolanti, che ne spingono la visione. La serie
è un viaggio fantascientifico che pone sicuramente innumerevoli
quesiti su ciò che è realmente l'amore e su cosa si fondano le
relazioni, se è davvero così semplice da parte di una macchina
entrare nella tua mente e decidere per te chi è la tua anima
gemella, costellata tra l'altro da buoni propositi e da colpi di
scena di certo interessanti, la serie però fa affidamento sul già
visto per spianarci la strada verso i sogni più nascosti del nostro
cervello. Il settore attoriale presenta alcune lacune, nessuno
eccelle, ma dall'altro lato non c'è nemmeno qualcuno di realmente
pessimo: troviamo Hugo Becker e Agathe Bonitzer, che sono sicuramente
i più conosciuti del cast, anche perché di attori francesi in
Italia, stranamente, ne conosciamo relativamente pochi. La Netflix
quindi ci riprova con la realtà virtuale dopo “Kiss Me First”,
passato completamente inosservato ai più, ed il riesumato “Black
Mirror”, portando in scena una serie che non crea “osmosi” col
telespettatore, che non graffia, che resta fredda, distaccata, senza
affinità. Non sarà quindi certamente una serie che rimarrà nella
storia, ma sembra chiaro che sia indirizzata a tutti coloro che fanno
del mondo SyFy e fantascientifico il loro punto di riferimento
quotidiano.
Commenti
Posta un commento