Johnny DalBasso - Cannonball



Spirito e irriverenza punk per “Johnny DalBasso e il suo Cannonball”. 12 brani spassosi, goduriosi, travolgenti, venati di un’ironia sagace che va a segno a colpi di slogan, che descrivono accuratamente la storia o le storie d’amore protagoniste dei brani del nostro, che musicalmente oltre al punk, attinge al blues, al rock classico, ma che non dimenticata varianti noise e di arricchire il corpus con ballatone d’antan e brani più cantautorali. Un bel lavoro, solo apparentemente semplice, che arriva all’ascoltatore “con vero piacere”:

“It’s over”: deliziosa breve filastrocca a tinte noise: “io non lo so ma tu lo sai It's over”

“Cannonball”: “colpo di cannone che non fa rumore mentre uccide”: punk semplice e diretto:“ e questo amore che non funziona più”

“Furore”: Celentano riletto dal nostro: blues d’impatto con un ritornello “deviante ed evocativo”: “nessuna potrò più amare dopo te”

“San Francesca”: trascinante indie punk lofi con un testo ironico e incisivo, uno dei migliori brani dell'album:  “mentre muori tu che muori per amore”

“Sufrimiento”: classic riff hard rock che accelera senza continuità di sorta nel ritornello prima di ritornare ai classici stop and go, è il primo singolo estratto: “soltanto perché hai due mani e due piedi puoi prendere a calci e pugni me a tuo piacimento”

“La scala”: “resterei con te ma non voglio la pace” definire tribale un brano del genere , interamente fatto di percussioni è il minimo: “la vita è una puttana come siamo noi il fine settimana, il mondo è una trappola è fatto per chi vive”

“Micidiale”; “è micidiale che io e te non stiamo insieme ora” sembra di risentire la Steve Rogers Band, in questo godibile brano pop rock: “a bere con i morti si vive male”

“Niente di male”: “come un pesce del mare io ti voglio amare come acqua corrente io ti voglio bagnare” filastrocca rock anni ’80 con ritornello accattivante

“Lascia a casa tuo marito”. Botta punk e coretti anni 60 nel ritornello: “è inutile chiamarlo in un altro modo questo è sesso con uno sconosciuto”

“Storia d’amore”: ballad cantilenante blues: “ce ne andremo in Nevada e ci sposerà il re e tornati da li moriremo indie”

“Adesso e qui”: “come è inutile essere triste per qualcosa che non esiste quanti gatti avrai mangiato per un coniglio surgelato” ballatona con chitarra languida in evidenza e giochi di parole a farla da padrone, bellissima: “adesso e qui facciamo qualcosa per non perderci”

“Al bar”: di certo il brano più cantautorale dell'intero lavoro:“tu che ti sogni sposa io di fuggire fuori” è questa gosth track con scorci noise e cavalcata finale “non serve più il dottore hai vinto tu”

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