“Quella rabbia la trattenga e provi
qualcosa di nuovo. Voglio che prenda l'essenza della scena e la
faccia sua”
Germania Ovest, 1979. Un uomo recupera
un borsone e con la complicità di una giovane ragazza lo porta a
casa di un altro uomo, lì c'è un bambino che gioca, ma in quel
borsone c'è anche una bomba, che allo scoccare dell'ora prevista
farà saltare in aria l'abitazione. Parte così la nuova miniserie tv
della BBC One, “The Little Drummer Girl”, tratta dal romanzo di
John Le Carrè e portata in Tv dal regista sudcoreano Park Chan-Wook.
Ed anche stavolta la BBC One ci regala l'ennesimo gioiellino seriale
con un cast eccellente che sovrasta una narrazione che fatica a
carburare, a tratti molto lenta. Ma torniamo alla trama. Ci spostiamo
a Londra. Qui conosciamo Charlie Ross (Florence Pugh), un'attrice
inglese della sinistra radicale che viene suo malgrado risucchiata
all'interno di una storia di spionaggio che sembra molto più grande
di lei. Un giorno la donna conosce Gadi Becker - interpretato dalla
nostra vecchia conoscenza Alexander Skarsgard, già visto in “True
Blood” e “Big Little Lies” - uomo misterioso che la donna
incontra, casualmente, o almeno così sembra, durante una vacanza in
Grecia. L'uomo in realtà è un ufficiale dell'Intelligence
israeliana che nasconde molti segreti. Ai due protagonisti vanno
ricordati anche: Martin Kurtz (Michael Shannon) che è una spia
israeliana che lavora per un'agenzia clandestina; Litvak (Michael
Moshonov) e Miss Bach (Clare Holman), membri fondamentali del team di
Martin; sempre della stessa squadra di Kurtz fa parte anche Rachel
(Simona Brown), carismatica e affascinante; ed infine Al (Max Irons),
fidanzato di Charlie, subdolo e ipocrita.
In realtà il cast è molto
più numeroso, ma il perno centrale di tutta la storia è senza alcun
dubbio Charlie. Ci troviamo di fronte ad una serie complessa, che
cresce in maniera lentissima nel corso degli episodi della durata di
un'ora ciascuno. Tecnicamente la serie è perfetta, visivamente
ineccepibile, la fotografia e la regia sono qualitativamente di
altissimo livello, tanto che ci regalano uno spaccato estremamente
realistico del contesto in cui la serie vive e si sviluppa, quello
della fine degli anni '70, per l'appunto, curando ogni aspetto di
esso in maniera impeccabile e minuziosa. Poi c'è il cast, che come
abbiamo già detto, è efficace in ogni sua parte, ed i vari
personaggi sono ben caratterizzati. Ciò che circonda Charlie e Gadi
è un mondo ostile, un Europa occidentale caratterizzata da svariati
omicidi che cellule terroristiche palestinesi stanno attuando nei
confronti degli ebrei, ma ci viene mostrata in maniera splendida.
La
sceneggiatura voluta da Chan-Wook sembra seguire nel dettaglio il
libro di Le Carrè e riesce a far trasparire, almeno in questi primi
episodi mandati in onda, tutta quella angoscia e quel mistero tipici
del romanzo ed anche dell'ambientazione in cui ci troviamo. La serie
però non ha un ritmo che riesce a trasportare il telespettatore
pienamente nella storia e nell'incipit di base e risulta una serie
non adatta a tutti e che a tratti ricorda vagamente altre cose viste
qui e là in serie come: “The Americans”, “Midhunter”, “The
Looming Tower” o anche nel più recente “Killing Eve”, senza
però avere la stessa forza narrativa di questi. Peccato, perché se
“The Little Drummer Girl” avesse avuto un ritmo adeguato ad un
aspetto tecnico così potente, sarebbe stata una serie praticamente
perfetta.
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