“Chiariamo una cosa: io non ti
conosco, non mi frega un cazzo di te! Vuoi bere e drogarti fino a
morire? Bene, ci riuscirai! Sono venuto qui solo per vedere se sei
nella merda la metà di quello che dice tua madre! E' il mio numero,
se hai bisogno chiama. Se vuoi venire ad un incontro bene, se non
vuoi venire... è la stessa cosa per me”
Sam Loudermilk - da qui il titolo della
serie “Loudermilk” - è un consulente di recupero per persone che
abusano di alcol e di sostanze stupefacenti e che vogliono rimettersi
in carreggiata, ma l'uomo non è il classico consulente gentile,
presente, empatico, che vuole davvero risollevare la vita della
persona che si trova di fronte, tutt'altro, l'uomo è crudele,
volgare, rozzo, ce l'ha col mondo intero e di certo non è un buon
esempio per nessuno. Questa è la storia dietro a “Loudermilk”,
serie della AT&T Audience Network, creata da Bobby Mort e Peter
Farrelly, lo stesso di film come “Tutti Pazzi per Mary” e “Scemo
e Più Scemo”, ma di questi film, la serie, ha ben poco. Il
protagonista è Ron Livingston, che fa benissimo nel ruolo
affidatogli, interpreta un uomo senza filtri, senza alcuna censura,
incazzato con la vita, quella stessa vita che è un disastro
completo. Nel cast ci sono anche: Will Sasso nel ruolo di Ben Burns,
amico del protagonista, Anja Savcic in quello di Claire, una delle
ragazze che Sam cerca di seguire, e Laura Mennell che interpreta
Allison, vicina di casa di Loudermilk, forse l'unica a cui l'uomo si
rivolge in maniera gentile.
La prima stagione è composta da dieci
episodi, così come la seconda appena cominciata negli States. Questa
comedy dallo humor nero non si adatta a nostro avviso al pubblico
italiano ed anche negli States ha raccolto una ristretta cerchia di
affezionati, rimanendo un telefilm visibilmente di nicchia, con buoni
dialoghi e battute, ma pur sempre una serie che non attira e che si
abbandona facilmente, indirizzata prevalentemente ad un pubblico che
ama le comedy diversamente divertenti, un po' anonime, lontane da
quelle corali che non fanno ridere a crepapelle. “Loudermilk” è
come quelle comedy un po' immerse nel drammatico che fanno fatica a
decollare, lentissime nella narrazione, che non attirano
l'attenzione. Il reparto tecnico della serie non è male, dalla
fotografia alla regia, passando per il cast, la colonna sonora ed
includendo anche la sceneggiatura, nonostante sia chiaramente, come
abbiamo già detto, una trama non originalissima e tediosa, ma non
scontata. La serie è arrivata in Italia grazie alla Amazon Video.
“In qualità di tuo sponsor e di tuo
unico amico, ti dico che così non potrai mai piacere a nessuno!”
Commenti
Posta un commento