Anche la natura sabato 18 agosto 2018 a Partanna,
cittadina in provincia di Trapani, ha dato spettacolo: il cielo stellato e alle spalle del palco lampi e
fulmini all'orizzonte, tutto perfetto, compresa lei, Paola
Turci, una delle cantautrici più poliedriche della storia della
musica italiana, con la sua voce, oggi sicuramente più rauca e
graffiata di un tempo, inconfondibile e pungente, che è
saputa risorgere dalle proprie ceneri più e più volte come una vera
Fenice, come una combattente, ne ha passate tante, ne ha calcati
tanti di palchi in più di trent'anni di carriera, ma si emoziona
ancora quasi fino alle lacrime quando racconta della sua “Bambini”,
oggi, dolorosamente, ancora attuale, fin troppo attuale: “Non si sa
come mai, ma alcune canzoni rimangono per tanto tempo, decenni, altre
si dimenticano dopo poco. Le canzoni, a volte nel male, a volte nel bene, rimangono nel tempo e raccontano una realtà, forse perché questa realtà non è cambiata, perché le cose spesso non cambiano, lo sappiamo che tante cose tristi a volte non cambiano. Beh, questa canzone è stata scritta tantissimi anni fa, ma in certi momenti, anche ultimamente, sembrava proprio scritta nel presente”.
E si
commuove anche parlando della strage di Genova, ricordando che anche
loro dodici sere prima dell'infausto evento erano passati proprio da
quello stesso ponte: “La musica per me è sempre stata il rifugio
da ogni dolore, da ogni tristezza, la liberazione dalle difficoltà e
questo concerto, come quello di ieri, io lo dedico a tutte quelle
persone che non ci sono più, che non ci possono essere più... ma la
musica in qualche modo questa sera ci porta su un altro pianeta, su
un'altra dimensione, ci eleva e ci permette di pensare magari a
qualcosa di bello, di passare un po' di tempo con leggerezza,
lasciandoci portare dalla musica, lasciandoci portare dalle storie,
dai sogni... la musica ci permette questo: ci permette di sognare, ci
permette di volare, di immaginare una realtà migliore di quella che
stiamo vivendo e vi auguro buon concerto”. Parte poi “Volo così”.
Il concerto però inizia con “Off Line” e prosegue con “Il
secondo cuore”, che da il titolo al suo ultimo album che è stato
un vero ritorno alle scene con successo e determinazione, poi il live
prosegue con: “La prima volta al mondo”, “Volo così”, “Solo
come me”, “Sublime”, “Stato di calma apparente”, “Ma
dimme te”, che dedica alla sua amata città natale: Roma, poi tocca
a “Eclissi”, “Saluto l'inverno”, “Questione di sguardi”,
“Io sono” e concludendo con “Bambini”.
Ringrazia lo staff -
continuando a ballare al ritmo del battito delle mani, affascinante e
sexy come pochissime artiste sanno essere non solo alla sua età, da
far invidia a molte colleghe decisamente più giovani - e i
musicisti: Pierpaolo Ranieri al basso, Fabrizio Fratepietro alla
batteria, Roberto Procaccini alle tastiere, ed infine “... alle
migliori chitarre elettriche che si possono ascoltare e sentire”,
così prensenta Paola, Fernando Pantini. Ovviamente richiesto
il bis con un pubblico che si scalda soltanto sul finale purtroppo,
ma carichissimo nell'ultima mezzora, non si ferma mai dall'applaudire
e cantare con la Turci che ritorna sul palco e canta e incanta ancora
con “Fatti bella per te”, “Un'emozione da poco”, chiudendo
con “Sai che è un attimo”, salutando tutti dopo quasi due ore di
concerto visibilmente contenta dalla notte come quella appena
conclusa.
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