“Io e Richard costruiamo razzi da
quando eravamo adolescenti. Alcune parole scritte su un foglio non
dimostrano le nostre capacità”
La CBS All Access, ha deciso di
ordinare la serie basata sul romanzo di George Pendle: “Strange
Angel: The Otherworldly Life of Rocket Scientist John Whiteside
Parsons”, incentrato sulla vita di Jack Parsons e trasportato
sugli schermi da Mark Heyman. Il titolo della serie è semplicemente
“Strange Angel” e ci racconta la storia di un uomo che negli anni
'30 del secolo scorso ha tentato in tutti i modi di creare dei
missili, mentre nella sua vita era un semplice custode di una
fabbrica chimica, nel quale spesso derubava qualche pezzo che serviva
alla sua personale causa. Da qui nasce anche tutto il mondo della
missilistica americana. Una notte però l'uomo scopre che di fronte
casa sua si sta trasferendo un uomo e curioso di sapere il motivo per
il quale quella persona stia facendo un trasloco in piena notte, nei
giorni seguenti comincia a conoscerlo e scopre che il nuovo vicino di
casa, Ernest Donovan (Rupert Friend), è un tipo molto losco e
misterioso che ben presto lo introdurrà in un mondo notturno fatto
di riti magici, tra satanismo e sessualità oltre i limiti, in una
delle sette nate in quel periodo composte da discepoli
dell'occultista Aleister Crowley, realmente esistito in quegli anni.
Contemporaneamente all'avvicinarsi di Jack alla vita di Ernest, l'uomo si allontana dalla sua: dalla moglie Susan (Bella Heathcote) e dal suo amico fidato, spalla anche nei progetti missilistici, Richard Onsted (Peter Mark Kendall). Mentre dovrà far fronte ai “no” del prof. Filip Mesulam (Rade Serbedzija), scenziato ed insegnante universitario che non gli concede il finanziamento per gli esperimenti, in parellelo il nostro protagonista scopre un mondo che lo attrae e lo cattura come null'altro aveva fatto prima di allora. La vita di Jack, una mente rivoluzionaria di quasi un secolo fa, vissuto realmente, che ha trasformato il sistema aerospaziale mondiale, è sicuramente una vita incredibile da cui trarre spunto e trasformare in film, o appunto, come in questo caso, in serie tv, se vi uniamo il fatto che a mettere tutto su pellicola è un Heyman che è già stato co-creatore e produttore di film come “Il Cigno Nero” e serie tv come “Taboo” e in più vi uniamo un cast ottimo ed un'ambientazione decisamente cupa ed intrigante, tutto sembra far ben sperare, forse semplicemente perché alla produzione esecutiva c'era un nome altisonante come quello di Ridley Scott, e basta solo un nome del genere a dare grandi aspettative, ma qualcosa ci ha lasciati perplessi: i dialoghi spesso frenetici, come tutto il racconto in se, la trama spesso raccontata in maniera fugace, senza soffermarsi sui particolari a volte necessari - nei primi due episodi succede la qualunque.
Sarebbe stato interessante forse capire come il protagonista sia arrivato lì dov'è adesso, con qualche flash-back, sarebbe anche stato probabilmente necessario farci arrivare in maniera più graduale alla scoperta della setta, alla nascita del rapporto contorto tra Jack e Ernest, e di contro sarebbe stato carino capire perché Jack e Susan siano arrivati ai ferri corti nonostante la loro giovane età. Tutte cose lasciate un po' al caso, a vagare nel nulla, nell'immaginazione del telespettatore. Insomma, “Strange Angel” non ci aiuta a conoscere i personaggi, a capirne i segreti della mente, probabilmente Heyman aveva troppo materiale e forse poco tempo a disposizione – la prima stagione è composta da dieci episodi – ma si poteva fare decisamente meglio. Tra l'altro il concatenarsi rapido degli eventi non porta curiosità, ma solo stanchezza e dopo pochi episodi non apporta nemmeno stimoli nel continuarne la visione. Insomma nella somma dei fatti ci troviamo di fronte all'ennesima delusione seriale che poteva essere sfruttata decisamente meglio.
Contemporaneamente all'avvicinarsi di Jack alla vita di Ernest, l'uomo si allontana dalla sua: dalla moglie Susan (Bella Heathcote) e dal suo amico fidato, spalla anche nei progetti missilistici, Richard Onsted (Peter Mark Kendall). Mentre dovrà far fronte ai “no” del prof. Filip Mesulam (Rade Serbedzija), scenziato ed insegnante universitario che non gli concede il finanziamento per gli esperimenti, in parellelo il nostro protagonista scopre un mondo che lo attrae e lo cattura come null'altro aveva fatto prima di allora. La vita di Jack, una mente rivoluzionaria di quasi un secolo fa, vissuto realmente, che ha trasformato il sistema aerospaziale mondiale, è sicuramente una vita incredibile da cui trarre spunto e trasformare in film, o appunto, come in questo caso, in serie tv, se vi uniamo il fatto che a mettere tutto su pellicola è un Heyman che è già stato co-creatore e produttore di film come “Il Cigno Nero” e serie tv come “Taboo” e in più vi uniamo un cast ottimo ed un'ambientazione decisamente cupa ed intrigante, tutto sembra far ben sperare, forse semplicemente perché alla produzione esecutiva c'era un nome altisonante come quello di Ridley Scott, e basta solo un nome del genere a dare grandi aspettative, ma qualcosa ci ha lasciati perplessi: i dialoghi spesso frenetici, come tutto il racconto in se, la trama spesso raccontata in maniera fugace, senza soffermarsi sui particolari a volte necessari - nei primi due episodi succede la qualunque.
Sarebbe stato interessante forse capire come il protagonista sia arrivato lì dov'è adesso, con qualche flash-back, sarebbe anche stato probabilmente necessario farci arrivare in maniera più graduale alla scoperta della setta, alla nascita del rapporto contorto tra Jack e Ernest, e di contro sarebbe stato carino capire perché Jack e Susan siano arrivati ai ferri corti nonostante la loro giovane età. Tutte cose lasciate un po' al caso, a vagare nel nulla, nell'immaginazione del telespettatore. Insomma, “Strange Angel” non ci aiuta a conoscere i personaggi, a capirne i segreti della mente, probabilmente Heyman aveva troppo materiale e forse poco tempo a disposizione – la prima stagione è composta da dieci episodi – ma si poteva fare decisamente meglio. Tra l'altro il concatenarsi rapido degli eventi non porta curiosità, ma solo stanchezza e dopo pochi episodi non apporta nemmeno stimoli nel continuarne la visione. Insomma nella somma dei fatti ci troviamo di fronte all'ennesima delusione seriale che poteva essere sfruttata decisamente meglio.
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