Le
foto che lo ritraggono ingannano. Non è l'ennesimo rap o fenomeno
trap. Emanuele Gallo, in arte semplicemente Manu, realizza il suo
esordio discografico con questo “Distanza 0”, in pratica auto- o meglio co-prodotto, perchè l'etichetta Manu Production nasce con lui e per
lui e vede la produzione di Fabio Moretti. L'unica cosa che lo accomuna
con l'elenco sopracitato, è il boom che Manu ha fatto su You tube
con le sue canzoni ed i suoi video, che hanno superato anche le
milioni di visualizzazioni. Dalla sua, dopo una bagaglio di un
centinaio di brani, c'è il fatto di ancorarsi alla musica leggera
italiana, così puramente. E sentire parlare un trentenne di amore,
di sconfiggere “cuori di metallo”, di morte anche, di abbandono,
sembra oggi quasi anomalo. Ecco perchè nella sua semplicità, il
lavoro di Manu va premiato e lanciato tra i giovani che sono fissi
sul tubo a guardare robaccia tutto il giorno. A loro consigliamo
“Distanza 0” per tornare sulla terra per annullarla, questa
distanza. Completamente. Anche perchè, tirar fuori dal contesto un
album del genere perderebbe il significato per cui è stato concepito.
“L'ultima
lacrima nera” mette in evidenza un pianoforte e qualche loop ad
hoc, per sfornare una ballata neomelodica con una voce pulita pulita,
giovane: “Ogni respiro è fatto di te, ogni silenzio è un rumore
per me...”. Incursioni elettroniche in “Sempre Per Sempre” dove a portare pace è il pianoforte per un
testo "nero": “Sempre per sempre la terra ora trema, cos'è? Un
cratere si espande è la fine per me” a ricordare gli eventi
infausti dei terremoti italiani come se la vivesse in prima persona.
Ma il brano scorre piatto. In “Il Cielo Questa Notte è Più Nero”
la voce è un po' alla Lorenzo Fragola. Il nostro cerca di spingere
sul pop soprattutto nel chorus ammiccante e cantilenante: “Ho
imparato a incassare per amarti ed odiare ma non è giusto cambiare
per diventare speciale”, mentre in “L’ultimo Rintocco” c'è
una più suadente sezione ritmica, che sta dietro alla voce e pende
dalle labbra del cantante ligure: “Farò di tutto per fermarti, per
distruggerti e poi amarti”. Manu cerca di penetrare nell'anima della sua lei, “fino all'ultimo rintocco” per ricordarle che si può
amare. Non si può avere per sempre un “cuore di metallo”.
Ma gli
amori possono finire. Ed ecco sfornare di seguito: “Flashback”,
“Vedo gente correre, vedo un corpo affianco a me, son davanti a
quella porta che mi ha visto ridere e che mi guarda piangere; “Se
Solo Avessi” dove un filo di hip hop nei loop si risente anche se
la vocalità di Manu accarezza tutto: “Lascio che il tempo nasconda
i dolori”; la title track “Distanza 0” con qualche parola pronunciata
appiccicata, è il brano che l'autore sente di più, con qualche rima telefonata
e troppo etereo: “Quella curva sul tuo viso è il mio sorriso...”;
così anche “Fiocco Di Neve” è un elettro-pop che non ha pretese
e che ricorda un momento di un amore felice: “Dimmi cosa sarà di
noi di quel Natale che non voglio più scordare”... la magia di
stare alla finestra immerso nei pensieri; l'eterea “Un addio”:
“Aiutami, questo ricordo che ho di te fa male ormai”.
E'
invece un piacere sentire le chitarre in “Un Piccolo Bacio”, un
po' di respiro musicale nonostante un testo molto serrato: “Tutto è
così strano, prendimi la mano e capisco che la vita è nulla senza
te” un po' stucchevole testualmente, però molto fresco e con una melodia che resta. La 6 corde apre anche “Un
riflesso di te”, con pennate aperte inizialmente che per
fortuna trovano una ritmica dalla seconda strofa: “A due passi da
un sogno, mille miglia da te, gli occhi lucidi mentre bevo al bar un caffè”
anche se si tratta di un altro amore “che brucia”. “Incantevole”
è più curiosa ed adolescenziale, con un testo questa volta
positivo, dove Manu ritrova la voglia di innamorarsi: “E' un nuovo
tramonto verrà ora che sei con me...” stessa motivazione si trova
in “Sarai La Sola”, con la batteria elettronica troppo scarna:
“Sarai la sola rinchiusa nei sogni miei”. “E' solo che”
scritta con Francesco Di Biase, ritrova il piano a dare sostegno alla
vocalità di Manu. Non vanno però gli echi nella voce che fanno
troppo neo melodico: “Cammineremo verso un nuovo orizzonte e tu i
suoi colori vestirai” ma la canzone non spicca mai il volo. Il
disco si chiude con “Un Solo Sguardo”: intro interessante del
pianoforte: “Bastava un attimo con un telefono, ogni minuto è già
parte di te. Manca l'ossigeno sento un fremito nell'aspettare un tuo
bacio”. Per i nostalgici degli anni '90/2000.
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