“Los Angeles ha diritto di sapere che
le azioni hanno delle conseguenze!”
Il protagonista è Shemar Moore e
proprio per questo, guardando “S.W.A.T.” sembra si sia tornati
indietro e si stia seguendo l'ennesimo episodio di “Criminal
Minds”, tanto che la serie ne sembra quasi uno spi-off, perfino il
network è lo stesso: la CBS. Anche il doppiaggio italiano non aiuta, visto che si è scelto di mantenere perfino lo stesso
doppiatore. “S.W.A.T.” è la fotocopia di molti altri police
procedural, niente di più, niente di meno ed ovviamente ha trovato
collocazione come tutti gli altri - “NCIS”, “Hawaii Five-O”,
“Criminal Minds”, per l'appunto – in casa Rai Due. La serie è
tratta dall'omonimo telefilm degli anni '70 a cui ha fatto seguito il
film del 2003 con Colin Farrell e Samuel L. Jackson. La SWAT è
fondamentalmente una squadra anticrimine, che un bel giorno si trova
al centro di una crisi di carattere razziale che diventa pubblica
perché un ragazzo di colore viene ferito durante un'azione
poliziesca, beccato da un proiettile vagante.
L'Ufficiale Victor Tan
(David Lim) decide così, nonostante Deacon Kay (Jay Harrington)
fosse più pronto al compito e con maggiore esperienza, di
preferirgli il Sergente Daniel “Hondo” Harrelson (Shemar Moore),
proprio perché l'uomo è di colore e può placare gli animi della
comunità “nera” di Los Angeles. Per il nuovo incarico Hondo si è
trovato costretto a separarsi da Jessica Cortez, comandante della
Divisione metropolitana del LAPD e quindi suo diretto superiore.
Nella squadra ci sono anche Jim Street (Alex Russell), ultimo
arrivato, Christina Alonso (Lina Esco), ufficiale, Dominique Luca
(Kenny Johnson), ufficiale di terza generazione e Jeff Mumford (Peter
Onorati) capo di un'altra squadra in contrasto con Hondo.
Per il
resto la trama è quella che è, la serie è sostanzialmente
prevedibile, debole, poco originale, a tratti banale, se non fosse
per questo aspetto di fondo che affronta un problema come quello del
razzismo, ancora molto preoccupante oggi, malgrado argomento sia
stato trattato e centellinato in tutte le salse già in svariate
altre occasioni, ma è l'unica cosa di “buono” che possiamo
prendere in una serie di cui di buono c'è ben poco. Rai 2, come la
CBS d'altronde, continua a non voler rischiare con cose più ”nuove”,
ormai entrata a pieno titolo in questo circolo vizioso di
auto-ripetersi e mettere in scena solo police procedural “NCIS”
style. Forse ogni tanto bisognerebbe rischiare qualcosa e provare a
portare in Tv serie differenti e decisamente più originali.
Nonostante salviamo anche il buon cast e nulla più, perché
“S.W.A.T.” è senza alcun dubbio una serie diretta solo a quel
pubblico che ancora non si è stufato di vedere squadre poliziesche,
amori contrastati tra colleghi, pallottole volanti, procedurali e
banalità infinite, trite e ritrite da decenni.
Personaggi e doppiatori:
Daniel “Hondo” Harrelson (Simone
Mori)
Jessica Cortez (Domitilla D'Amico)
Jim Street (Simone Crisari)
Deacon Kay (Francesco Prando)
Christina Alonso (Benedetta Ponticelli)
Dominique Luca (Stefano Thermes)
Jeff Mumford (Luigi La Monica)
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