“Era una mia studentessa! Sai, io mi
illudevo che dopo la scuola avrebbero avuto una vita migliore, che
sarebbero potuti andare oltre questo quartiere... oltre questa città,
oltre il mondo! Mi illudevo di aver salvato più vite come Preside di
quanto ho fatto da Black Lightning... falso! Adesso lei è morta!”
“Black Lightning” sembra il nonno
dei Power Rangers, però la storia racconta di un eroe più “maturo”
rispetto a quelli prettamente adolescenziali a cui ci ha abituati la
The CW. Il mondo è sempre quello della DC Comics e come qualità
siamo sempre ai medesimi livelli di “Arrow”, “The Flash” e
“Supergirl”, cioè medio-bassa; ma se da un lato questi tre sono
collegati tra loro, “Black Lightning” dovrebbe esserne staccato:
“almeno inizialmente la serie non sarà collegata all'Arrowverse”,
queste le parole di Greg Berlanti che ormai è dietro le quinte di
metà serie The CW e non solo, ed ovviamente è produttore esecutivo
anche di “Black Lightning”, manco a dirlo.
Le carte in tavola
sono sempre quelle: c'è un “buono”, stavolta con moglie e figlie
scapestrate accanto, con il peso della capacità con cui si ritrova a
convivere, un gruppo di cattivi, una guerra per le strade di
Freeland, tutto come sempre. Tra l'altro, purtroppo, essendo affidata
alle mani della The CW la serie parla di scuola, adolescenti, il
tutto spodestando l'altra faccia più interessante della medaglia,
quella più fantasy, più adrenalinica, tramutando tutto in una
melassa adolescenziale vista e rivista. La serie racconta le
avventure di Fulmine Nero, alias Jefferson Pierce - interpretato da
una vecchia conoscenza telefilmica, Cress Williams, già visto in
“Hart of Dixie” - che dopo 9 anni di assoluto silenzio, silenzio
forzatamente voluto da sua moglie, Lynn (Christine Adams), dalla
quale è separato, ma che ama ancora, si ritrova a dover rivestire
ancora i panni di Black Lightning/Fulmine Nero per il bene delle
figlie, Jennifer (China Anne) e Anissa (Nafessa Williams) - che in
quanto ad abilità sembrano aver preso dal papino - e della comunità.
Il cattivo di turno, che regge una banda di teppistelli sregolati che
rapisce le ragazze in giro per il quartiere in quel di New Orleans, è
un certo Tobias Whale, interpretato da un perfetto sconosciuto, tale
Marvin “Kondron” Jones III, decisamente poco abile nella
recitazione, tanto quanto poco accattivante è il cattivo a cui
presta il volto. A completare il cast ci sono: l'agente di polizia
amico di Jefferson, Bill Henderson (Damon Gupton) e Peter Gambi
(James Remar), l'unico, oltre alla moglie, che è a conoscenza della
vera identità del “supereroe”. Mentre Jefferson è anche il
Preside del liceo della città, si trova costretto a gestire l'altra
vita, con tutte le difficoltà del caso, quale, tra gli altri, quello
di essere un'ultra quarantenne senza più l'energia e la vitalità di
un tempo, che lancia fulmini e ad ogni battaglia si accascia con
dolori lancinanti in tutto il corpo.
“Da grandi poteri derivano
grandi responsabilità”, diceva lo zio di Peter Parker, ecco, è un
po' per tutti i supereroi che funziona così e Fulmine Nero conferma
la regola. La serie approda in Italia grazie alla Netflix, in
contemporanea assoluta, mentre è partita negli States sulla The CW
con risultati nella media del canale. Una serie rivolta ad un
pubblico prettamente al di sotto dei 20 anni e agli amanti del mondo
fumettoso a cavallo tra fantasy e drama, senza grandi pretese.
“Io non sono normale, non lo sono mai
stato e non lo sarò mai!”
Personaggi e doppiatori:
Jefferson Pierce (Roberto Draghetti)
Jennifer Pierce (Eva Padoan)
Anissa Pierce (Francesca Manicone)
Lynn Pierce (Laura Romano)
Tobias Whale (Dario Oppido)
Bill Henderson (Enrico Di Troia)
Peter Gambi (Ambrogio Colombo)
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