“Io credo che noi dobbiamo avere il
controllo sulla nostra vita e sulla nostra morte... questa è
libertà! E morire non è un crimine!”
“Mary Kills People” è una serie
televisiva canadese, ordinata e prodotta dalla Global, ed arrivata in
Italia grazie a TimVision, già rinnovata per una seconda stagione,
che racconta la storia della dottoressa Mary Harris (Caroline
Dhavernas), madre separata con un rapporto conflittuale con l'ex
marito, che ha una doppia vita, dottoressa del pronto soccorso a
turni alterni e nel “tempo libero” uccide la gente per soldi. In
questo percorso non è da sola, ma viene accompagnata nella sua
faticosa seconda attività dal suo migliore amico Des (Richard
Short), ex chirurgo plastico, dipendente dalle droghe, che aiuta Mary
ad uccidere le persone in fin di vita. Si, perché Mary non è un
killer su commissione, ma allevia le sofferenze della gente
applicando, quando è chiamata a farlo, l'eutanasia. L'argomento è
molto in voga negli ultimi tempi, la serie si spinge in un habitat
controverso che ha sempre trovato pareri molto discordanti e già di
per se il fatto di addentrarsi in questo mondo che è tutt'oggi un
taboo, fa della serie qualcosa di estremamente intrigante.
Tornando
alla trama, dopo un giro di buoni affari un giorno nella vita di Mary
entra un affascinante e misterioso uomo, Joel (Jay Ryan), che
richiede i suoi servigi: vuole morire. Ma tra i due nasce
dell'attrazione. Mary non sa che Joel in realtà si chiama Ben e che
è un detective che indaga sulla donna. La polizia infatti comincia a
sospettare di lei ed indaga sulle strane morti che ultimamente sono
avvenute in città. Per sfuggire alle indagini della polizia Mary
inizialmente sceglierà di smettere con il suo “hobby”, ma non
sarà così facile. Il suicidio assistito è diventato legale in
Canada solo pochi mesi dopo la messa in onda dello show, ma “Mary
Kills People” è ambientata in una cittadina al confine tra Canada
e Nord America dove la pratica è ancora illegale.
L'ideatrice dello
show è Tara Armstrong, che confeziona una serie accattivante, che si
lascia seguire con facilità e che, grazie anche al fatto di essere
composta da soli 6 episodi, crea anche un po' di dipendenza e non si
fa alcuna fatica a completarne la visione. Non ci troviamo di fronte
ad un capolavoro, ne sotto il profilo della trama ne dal punto di
vista recitativo, ma l'incipit è molto intrigante nonostante alcune
sottotrame prevedibili ed evitabili, “Mary Kills People” riesce
in qualcosa in cui non tutte le serie ultimamente eccellono:
catturare l'attenzione del telespettatore. Aiutata molto
dall'originalità di un argomento che non viene trattato spesso in
tv, la serie ci porta su sentieri interessanti ed è capace di
portare il telespettore a chiedersi dove andrà a finire. Spesso
negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a serie qualitativamente
superiori alla serie in questione, ma che ai fini della trama
risultavano incapaci di trascinarci nella visione, abbandonando essa
al suo destino, qui invece l'intrigo non manca e la voglia di
guardare i sei episodi ci sta tutta e per una serie tv questo fattore
è fondamentale.
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