“Io non voglio esistere, io voglio vivere”
“Benedetta Follia” segna il ritorno dietro la mdp di Carlo Verdone, che rilascia una commedia tutta al femminile con lui a fungere da perfetto sparring partner. Perché il personaggio interpretato dal nostro, Guglielmo, che gestisce un negozio d’arte sacra ed è stato appena lasciato dalla moglie che ha scoperto di essere lesbica e se ne va portandosi via la sua commessa, è letteralmente in preda agli eventi e alle “donne” che decidono per lui. Il film prende il via dall’incredulità del nostro all’abbandono, proprio il giorno del 25esimo anniversario e dall’arrivo successivo della nuova commessa, la “borgatara” Luna interpretata da Ilenia Pastorelli, già vista in “Lo chiamavano Jeeg Robot” e dopo la partecipazione al “Grande Fratello”. L’uso di una app per incontri chiamata “Loveit” suggerito dalla “nuova e improbabile commessa” è la scusa per far scontrare Guglielmo con “mondi totalmente diversi dal suo” fino a quando… C’è da dire che benché gli snodi narrativi siano ampiamente previsti, non si fa affatto fatica ad apprezzare il garbo della comicità di Verdone, la sua malinconia tipica per il tempo che passa, che grazie anche alla colonna sonora e a ottime inquadrature, offre una cifra stilistica importante, a tratti poetica, ma soprattutto ci sono due vere e proprie scene cult, davvero irresistibili che da sole valgono il prezzo del biglietto, dove il regista e attore romano osa come forse mai prima: - La prima è quella dove inconsapevolmente è costretto a fare i conti con gli effetti dell’ecstasy… dove ti aspetti la solita solfa e invece il nostro tira fuori una sorta di videoclip musicale assolutamente geniale - La seconda, quando l’incontro galante di turno si rivela una vera e propria ninfomane che diciamo “esagera” con l’uso della vibrazione dello smartphone, inserendolo nelle parti intime, con conseguente telefonata vitale per il nostro che arriva sul più bello, un “vero e proprio parto” . Sequenza girata con un’eleganza rara. Da vedere.
Commenti
Posta un commento