Mentre qualche gocciolina d'acqua cade dal cielo e l'ora si
fa tarda – sono quasi le 23 – i musicisti cominciano a salire sul palco, le
luci si spengono e la voce di Levante pre-registrata da il via al concerto live
in quel di San Vito lo Capo per il ventesimo anniversario del Cous Cous Fest, il Festival Internazionale dell'Integrazione.
Levante inizia subito con la frase che apre anche il suo ultimo lavoro discografico “Nel Caos
di Stanze Stupefacenti” che si conclude così: “Davanti al tuo riflesso sarai
vestito di errori e solo allora, indossando tutte le tue cicatrici, potrai dire
di esserci stato: nel caos di stanze stupefacenti”. E poi si parte con la
musica, iniziando da uno dei pezzi più amati del suo ultimo album: “Le Mie
Mille Me”, “Salvami dalle mie mille me, portami lontano mille miglia via da
me” e sorprendentemente il pubblico canta dall'inizio alla fine, anche i brani
meno conosciuti sono cantati da tutti i conterranei della cantante, venuti da
ogni parte della Sicilia per uno dei rari concerti di Levante nella sua Terra,
perché si sa che la Sicilia non offre molti spazi per poter ospitare concerti.
La cantante ci fa ascoltare tutti i pezzi dell'ultimo album,
concludendo con il brano che lo apre: “Caos”, il più intenso dell'ultimo suo
lavoro, salutandoci quasi in un sussurro “Mi si legge in fronte il caos che ho
dentro e si sente forte, il caos che ho dentro”. Nel mezzo ovviamente anche:
“Le lacrime non macchiano”, “Alfonso”, “Memo”, “Sbadiglio”, “Duri come me”,
“Ciao per sempre”, “Contare fino a dieci”, “Mi amo” e poi ci regala una
“pazzia”: “Stasera si conclude questo lungo tour che ci ha portati prima nei
club e poi nelle piazze d'Italia. Durante le serate nei club c'era una cosa che
noi facevamo, che è molto complicato fare in queste circostanze, perché in
realtà avremmo bisogno di molto silenzio, avremmo bisogno della collaborazione
di tutti, però io sono una testarda e lo faccio, lo faccio perché sono a casa
mia e non posso non farlo!”.
La chitarra viene staccata dal jack e lei
allontana il microfono, come se fosse in spiaggia intorno ad un falò con gli
amici inizia a cantare: “Abbi cura di te” e lo fa in perfetta sintonia con il
suo pubblico, all'unisono, parola per parola: “Chiamami amore, ci faremo male,
ma che cosa vale vivere tra le paure senza avere mai il coraggio di
rischiare?”.
Levante ha una carica di adrenalina incredibile dall'inizio alla
fine, non scende mai di livello, nei bassi la sua voce brilla di più rispetto
agli acuti, ma l'intensità è quella di sempre, costante, nonostante prima del
concerto si vociferi che la cantante abbia forse qualche linea di febbre, che
non sia proprio in perfette condizioni, a questo va unito un aspetto tecnico
non perfetto: problemi di audio tornano a cadenza regolare per tutta l'ora e
mezza di concerto – i problemi tecnici sono una costante nel palco del Cous
Cous Fest – ma malgrado tutto lei c'è ed è ben palese a tutti ormai
come sia una delle rivelazioni femminili degli ultimi anni. Levante “si è fatta da sola”, senza seguire quelle che ormai sembrano
le regole di mercato di volere a tutti i costi che un'artista passi dai talent
show per avere successo... anche se il suo percorso è stato inverso: ad un talent ci è arrivata come giudice, ad X Factor.
Levante è invece uno dei pochi artisti che, dall'indie arriva a vendere album e ad entrare nelle posizioni
alte della classifica nonostante la crisi. Se c'è la stoffa e
azzeccando alcuni brani, si può anche riuscire ad arrivare in alto.
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