“Il denaro non da pace interiore. Il denaro non da felicità.
Il denaro è, nella sua essenza, la misura delle scelte di ogni uomo”
“Noi due non siamo più marito e moglie oramai, siamo soci in
affari”
Ancora la Netflix protagonista indiscussa di questa calda
estate telefilmica, prosegue la sua numerosissima produzione seriale con
“Ozark”, serie con protagonista la famiglia Byrde, scritta da Bill Dubuque e
Mark Williams. Protagonista eccellente è Jason Bateman, che nella serie è
Martin, consulente finanziario che vive a Chicago con la propria famiglia, ma
l'uomo non è solo questo, ma ricicla anche denaro sporco per i cartelli della
droga messicani. Un giorno però una cifra molto imponente scompare ed il boss
Del (Esai Morales) ipotizza che Martin sia il colpevole. Poco prima di trovarsi
una pallottola in fronte però l'uomo riesce a convincere Del a dargli un'altra
occasione, così Martin si trasferisce con la sua famiglia, Wendy (Laura
Linney), la moglie, ed i due figli Charlotte (Sofia Hublitz) e Jonah (Skylar
Gaertner) nel Missouri, nella piccola cittadina di Ozark, per cercare di
riprendere gli affari, riciclando facilmente grosse somme di denaro.
Poco prima
della partenza però Martin scopre che la moglie lo tradisce da anni e quindi la
situazione per il protagonista non è disastrosa solo a livello lavorativo, ma
anche familiare. La trama di base ricorda un po' “Lilyhammer”, ma anche tutte
quelle serie in cui i protagonisti ad un certo punto della loro vita, non più
giovanissima, decidono di cambiare tutto radicalmente, “Breaking Bad” in tal
senso ha creato un vero e proprio spartiacque ed un filone che continuerà
sicuramente per molto tempo.
Bateman fa più del suo lavoro, interpretando un
uomo inizialmente fragile all'apparenza, ma che si dimostra tutt'altro in corso
d'opera, divenendo cinico, freddo, distaccato e Bateman non fa solo bene il
lavoro che sa fare, cioè quello dell'attore, ma anche quello di regista,
infatti più della metà degli episodi sono stati girati da lui, tra l'altro,
piuttosto bene. La serie alla fine è un buon racconto, spesso violento, con
quel Dio denaro spesso protagonista, che ci viene narrato anche con quel
pizzico di sarcasmo che non guasta per nulla.
Purtroppo non ci sono spunti
originali per la quale, ma “Ozark” - già rinnovato per una seconda stagione a
meno di un mese dalla distribuzione della prima - è senza alcun dubbio una
buona serie, con un ottimo cast ed un linguaggio crudo e cattivo, un'ottima
occasione per vedere Bateman in una chiave completamente diversa rispetto ai
film “Come Ammazzare il Capo” o la serie “Arrested Development”.
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