Qualche settimana fa vi avevamo parlato del ritorno di Luciano Ligabue dietro la macchina da presa con ancora una volta Stefano Accorsi protagonista nel ruolo di Riko per appunto la versione cinematografica di "Made in Italy" l'ultimo album del rocker. Oggi il Liga, ha tirato fuori una lettera di 20 anni di Domenico Procacci, che letteralmente diede vita a Radio Freccia, ve la riportiamo integralmente:
Col cinema, tutto cominciò da questa lettera datata 3 luglio 1997.
Caro Luciano,
faccio il produttore cinematografico, ci sono arrivato un po’ per gioco e un po’ per sbaglio, ma ora mi ci trovo. Fino ad oggi ho prodotto una decina di film in Italia, e qualcuno fuori, specialmente in Australia, te ne allego un elenco sperando che magari tu ne conosca qualcuno.
faccio il produttore cinematografico, ci sono arrivato un po’ per gioco e un po’ per sbaglio, ma ora mi ci trovo. Fino ad oggi ho prodotto una decina di film in Italia, e qualcuno fuori, specialmente in Australia, te ne allego un elenco sperando che magari tu ne conosca qualcuno.
Il mio primo film, nel 1987, è "Il Grande Blek", un film che pur non avendo avuto un vero successo commerciale è tuttora nel cuore di tante persone per un unico motivo: quel film rappresenta fedelmente un periodo, i primi anni Settanta, e più ancora la provincia di quel periodo, la provincia così com'era quando molti di noi l'hanno lasciata e molti altri hanno deciso di rimanervi. Ora, dopo dieci anni, vorrei fare un film che racconti la provincia così com'è oggi.
E’ parecchio che lavoro a questo progetto, cercando il regista giusto, il libro, il copione adatto e sempre avendo come riferimento musicale il tuo lavoro perché la "provincia" che voglio raccontare è quella delle tue canzoni, quelle atmosfere, quegli odori, quei sapori.
Dopo averne mancato per poche ore la presentazione a Torino, ho letto il tuo libro ("Fuori e dentro il Borgo" ndr) e ci ho trovato un bel po' di fotogrammi di quel film che sto cercando. Di quella provincia ci sono ambienti, pezzi di storie, personaggi, alcuni così cinematografici che sembrano usciti dallo schermo (l'esempio più evidente è "Una data del Marchio del Destino, dove raccontando una storia vera, almeno credo, stai riproponendo nei dettagli uno dei momenti più esilaranti dei Blues Brothers).
Insomma, per fartela breve mi piacerebbe incontrarti per vedere se questo "film da fare" di cui parlo è possibile immaginarlo e costruirlo insieme, per parlare del come e se si potesse scrivere Il Bar Mario e farne un film, per capire, alla fine, se ci sono quelle sintonie che fanno sì che certe persone si trovino e facciano delle cose insieme, magari belle.
Se tutto questo discorso ti sembra di qualche interesse, incontriamoci e parliamone; se invece così non è, spero che comunque capiti prima o poi di incrociarci.
Grazie per la tua attenzione, ma soprattutto per la tua musica.
Commenti
Posta un commento