Ci troviamo nella Londra del 1814,
James Keziah Delaney, avventuriero, commerciante, marinaio,
combattente, torna nella sua patria dopo aver passato moltissimi anni
in Africa, tanto che tutti lo credevano morto, e ritorna per
riscuotere l'eredità di suo padre venuto a mancare poco tempo prima
in circostanze poco chiare. Ovviamente si troverà ben presto a dover
fare i conti col passato del padre ed a dover lottare contro una
potente compagnia delle Indie Occidentali. Mentre si trovava su una
nave carica di schiavi l'uomo ha visto e fatto qualcosa che lo
perseguita costantemente tra incubi e visioni drammatiche di un
passato che lo logora. Da qui parte “Taboo”, la nuova serie
ideata dallo stesso protagonista che da il volto a James, Tom Hardy,
insieme a suo padre Chips Hardy e a Steven Knight, prodotta con una
co-produzione internazionale tra Inghilterra e Stati Uniti, tra BBC e
FX, nelle quali è partita lo scorso 7 gennaio.
“Taboo” è una
serie di forza, molto audace, mascherata nella nebbia e nel lercio
londinese, tra tatuaggi e uomini che farebbero di tutto per i propri
scopi personali, per il Dio denaro. Ciò che a quanto pare interessa
a tutti è un piccolissimo pezzo di terra, conosciuto come baia di
Nootka, che è di proprietà di Delaney, ma a cui sembra che tutti
aspirino e vogliano accaparrarsi, anche a costo di pagare ingenti
quantità di denaro. Ma l'uomo non demorde e non vende, così facendo
si mette ovviamente contro un bel gruppo di persone, ma l'uomo sembra
avere un piano ben preciso, nonostante tutti i casini che lo
circondano, dal funzionario della documentazione della compagnia che
preferirebbe vederlo morto, alla sorellastra per la quale sembra
provare un amore così incestuoso quanto puro, passando per un figlio
abbandonato ed un ex moglie del padre che chiede la sua parte, lui
però ne esce sempre da vincente, attraverso quelle che sembrano arti
magiche imparate chissà in quale dei suoi viaggi africani.
Nonostante “Taboo” sia a tutti gli effetti un one man show, sono
tantissimi i personaggi che ruotano intorno ad Hardy, accentratore
egocentrico di tutta la scena: Benjamin Wilton (Leo Bill), il
suddetto funzionare della Compagnia, Lorna Bow (Jessie Buckley),
vedova di Horace, padre di James, Zilpha (Oona Chaplin), sorellastra
di James e moglie di Thorne Geary (Jefferson Hall), broker
assicurativo, anche lui con mire di lucro ed infine il futuro Re
Giorgio IV, in questa prima stagione ancora Principe, qui
interpretato da Mark Gatiss. Sono come dicevamo molti di più i
personaggi, ma in questa occasione ricordiamo quelli più
interessanti e presenti, anche perché come abbiamo appena detto, in
realtà gli altri sono niente a confronto dell'unico protagonista
indiscusso che si piace davvero tanto, come la serie d'altronde:
“Taboo” è un telefilm che si autoproclama, uno show narcisista,
che strizza l'occhio alla critica, ma non al pubblico, è una serie
di nicchia, con una narrazione lenta e qui e là anche un po'
soporifera.
Alla fine sembra una serie senza uno scopo preciso, dove
a privilegiare su tutto è il Tom Hardy attore e non il personaggio
che esso stesso interpreta. Malgrado il finale turbolento e che
riporta in vita una serie che per gli altri sette episodi risulta
decisamente noiosa e nonostante il cast e la produzione
internazionale decisamente di alto livello “Taboo” ci ha deluso e
alla fine non possiamo ne elogiarla ne bocciarla, ma soltanto
guardarla e rimandare il giudizio alla prossima stagione tv, perché
nonostante fosse nata come una serie evento da 8 episodi, la BBC e la
FX, hanno deciso di proseguire la storia di James Keziah Delaney.
Forse poteva bastare anche così.
Personaggi e doppiatori:
James Keziah Delaney (Pasquale Anselmo)
Benjamin Wilton (Gianfranco Miranda)
Lorna Bow (Barbara De Bortoli)
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