Gold di Stephen Gaghan, tratto da una storia vera, interpretato tra gli altri da Edgar Ramirez, Bryce Dallas Howard, Macon Blair e uno straordinario “in ogni senso” Matthew McConaughey, è un film dove valori, ideali e logiche finanziarie e politiche, sembrano schernirsi, per poi cominciare inevitabilmente a fare a pugni e poi finiscono con l'abbracciarsi, in una soluzione che fa comodo a tutti: “- Volevano tutti crederci perché tutti stavamo facendo un mucchio di soldi, è la verità e va avanti da secoli”.
La mdp segue il suo “prospettore”, “buffone o grande burattinaio” Matthew McConaughey, Kenny Wells con sin troppo affetto, ma con una sua logica ferrea, infatti lo spettatore è portato sin da subito a parteggiare per il protagonista indiscusso, che vede prima fallire la società d'estrazione mineraria della sua famiglia, per ritrovarsi a continuare il lavoro in un bar letteralmente, mentre cresce il whisky e crescono le speranze, gli ideali e i sogni non ne vogliono sapere di arrendersi:“- Avevo in corpo quasi due litri di whisky roba che avrebbe ammazzato chiunque ma non me, no... piuttosto feci un sogno… intendo dire che letteralmente feci un sogno”. In questa ridda di sentimenti e situazioni contrastanti, Kenny va incontro ad Edgar Ramirez/Michael Acosta, un geologo che ha avuto il suo turno inteso come "colpo di fortuna" ma che come Kenny è in cerca di rilancio. Dopo tanti sforzi i due, riescono a trovare l’oro in Indonesia e con la miniera cresce anche la loro amicizia fatta di silenzi e rispetto come se entrambi provenissero da una tribù e avessero stipulato un vero e proprio patto di sangue. C’è l’ascesa e la caduta della coppia, che si prende la rivincita sui poteri forti, ma tutto non è come sembra e specie nella seconda parte della pellicola non mancano i colpi di scena. Ottimamente recitato e con paesaggi mozzafiato, il film è diviso appunto in due parti, una che sembra parlare al sogno, all’American Dream, puro e pionieristico e la seconda che narra tutto lo sporco che c'è dietro e dentro certi ambienti senza scrupoli, con fare efficace, in entrambi i casi, i toni sono giusti, a tratti bruschi, decisamente senza troppi fronzoli, ma va decisamente bene così, nonostante la continua altalena ma “come la borsa del resto” e la perdita inevitabile della purezza, per un ritmo filmico a tratti frenetico con in più un paio di scene cult da non perdere. Vi lasciamo con le migliori frasi della pellicola:
“- Fu come aver ricevuto una chiamata, era l’oro a chiamarmi potrà sembrarvi una follia ma se aveste provato quella sensazione capireste”
“- L’uccello senza zampe trova il vento”
“- L'ultima carta che conta è l’ultima che peschi”
“- Hai sempre voluto un uccello senza ali dicevi tante belle parole ma tu non hai mai creduto in me, ti piace se perdo vero?”
“- Se vendi il tuo sogno cos'altro ti resta?”
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