"Vorrei provare ad essere un'altra persona, per vedere me stesso come mi vedono gli altri. Vorrei sapere qual è l'impressione che prova chi non sa per nulla quello che faccio e che sono".
Questa data era molto attesa dalla musica italiana. Il 27 gennaio 1967 moriva Luigi Tenco. La sua morte, ancora non del tutto chiarita, anche se abbiamo messo personalmente un punto con il libro di Ferdinando Molteni "L'ultimo giorno di Luigi Tenco" (che potrete leggere qui: http://www.grandipalledifuoco.com/2015/05/lultimo-giorno-di-luigi-tenco-giunti-di.html) molto dettagliato e basato su verità storiche e sugli atti degli inquirenti. Sono passati ben 50 anni da quel giorno, a Sanremo, nel corso del Festival della Canzone d'autore. Di cose, giuste e sbagliate, ne sono state dette tante e ve le risparmiamo. In primis perchè ognuno si è sempre arrogato il diritto di fornire una propria personale immagine di Tenco. Qualche altro sostiene di essere stato al suo funerale. Perchè mai, poi. Luigi Tenco era un ragazzo di 29 anni prima di tutto.
E in tanti forse lo hanno dimenticato. Un ragazzo che si era fatto uomo troppo presto, probabilmente, con le sue idee politiche, avanti anni luce. D'altronde i cantautori hanno uno sguardo futurista. E gli occhi di Luigi guardavano oltre, sono riusciti a fornirci la visione del mondo che oggi viviamo. E' bello e tragico allo stesso momento guardare con gli occhi di Luigi, lui che riusciva a guardarsi da fuori, a scorporarsi, a vedere come gli altri lo osservavano. E si inquietava. Perchè vedeva sè stesso all'interno di un sistema meschino, becero, non altro che il prodotto dell'Italia di oggi. E questo non poteva accettarlo.
Ma non per questo ha scritto, raccontato, amato, non per questo ha parlato ai giovani dicendo loro come stanno realmente le cose. "Angela, Angela, angelo mio quando t'ho detto che voglio andarmene, volevo solo vederti piangere, perché mi piace farti soffrire" piuttosto che "Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare" è la prova lampante di questa inquietudine del cuore, della drammaticità e della forza delle parole, di quanto cattivo e spietato possa essere l'uomo, di quanto atrofizzati siano oggi più che mai i suoi sentimenti. Per noi Tenco è la voce nuda e cruda che ci parla dell'amore e delle sue pene, della società di oggi che noi stiamo vivendo e che lui non ha vissuto pur raccontandola. E ciò è assolutamente incredibile. Per questo è impossibile pensare ad un Tenco oggi quasi 80enne. "Gli eroi son tutti giovani e belli, gli eroi son tutti giovani e belli".
Molti gli eventi che in questi giorni ricordano Luigi Tenco. Innanzitutto la biografia scritta da Michele Piacentini, ufficio stampa della famiglia Tenco e il disco "Luigi" di Roberta Alloisio e Armando Corsi. “Luigi Tenco – In qualche parte del mondo”, è un evento che, per fine marzo e in occasione del compleanno di Tenco, verrà organizzato in diverse città italiane e in concomitanza. Questa sera alle ore 21 invece, presso il Teatro dell’Opera del Casinò di San Remo, lo stesso in cui si esibì nel 1967 con la canzone "Ciao amore ciao", si terrà una serata organizzata da diversi artisti che per l’occasione hanno scelto di rimanere nel totale anonimato fino alla sera della manifestazione perché è loro desiderio che l’unico nome che appaia sia soltanto quello di Luigi Tenco. Gli artisti devolveranno il loro compenso ai terremotati.
Domenica 29 gennaio ore 21, presso il Teatro Comunale di Sori, si ricorda il grande cantautore. A 50 anni dalla morte di Tenco, in perfetta sinergia di intenti, il Comune di Sori e il Comune di Recco hanno lavorato insieme per realizzare un'iniziativa aperta a tutta la cittadinanza del Golfo Paradiso: una serata dedicata alla musica. Tutto questo sarà possibile grazie allo spettacolo "Luigi" con il duo Roberta Alloisio e Armando Corsi. Ingresso libero. Sabato 28 gennaio, alle 20.30, al Teatro dei Cattivi Maestri di Savona debutterà il nuovo spettacolo dedicato da Elena Buttiero (pianoforte, direzione musicale) e Ferdinando Molteni (voce, chitarra, narrazione) alla musica e alla vita di Luigi Tenco. S’intitola “Tenco50. Vita, morte e canzoni di un cantautore” ed è tratto, in parte, dal recente libro di Molteni “L’ultimo giorno di Luigi Tenco” edito da Giunti.
"Un amore mai troppo lontano", è l’incontro ideato da Ugo G. Caruso, storico dello spettacolo e frequentatore assiduo della canzone d’autore. L’appuntamento quindi è fissato per le ore 21 di sabato 28 gennaio al Cavern Club di Cosenza, in Piazza Marco Berardi. Dapprima verranno proiettati alcuni filmati televisivi d’epoca riproposti dal Movimento Telesaudadista, un’associazione che ha come fine lo studio e il rilancio del grande patrimonio audiovisuale della tv in bianco e nero. A seguire, Caruso illustrerà brevemente l’importanza artistica di Tenco nel contesto musicale e sociale del tempo, riferendo preziose testimonianze dirette di quanti lo conobbero, da lui raccolte nel corso della sua attività di studioso. Poi sarà la volta della musica. In scena si alterneranno, come detto, vari artisti, riconducibili ad ambiti, esperienze e generazioni diverse, tutti presenti a titolo amichevole, a ribadire il forte sentire per l’evento. Da Raffaele Borretti, decano dei jazzisti cosentini, già tecnico nei leggendari studi della RCA sulla Tiburtina negli stessi anni in cui Tenco era sotto contratto della major discografica ad Alberto Leonetti, storico protagonista della stagione del beat cosentino con i Limbos, dai cantautori Daniele Moraca, Gaspare Tancredi e Maurizio Esposito al bluesman Antonello Anzani, dalla nota vocalist Velia Ricciardi alla promettente e giovanissima Elviranna Aceto, dal sassofonista Francesco Romeo - non fosse che per ricordare lo strumento con cui lo stesso Tenco esordì sulla scena - al crooner Franco Parisi e per finire l’eclettico pianista Francesco Pepe nella duplice veste di solista e di accompagnatore della padrona di casa, Maria Rosa Vuono e il versatile e affermato chitarrista Massimo Garritano che ha in serbo una sorpresina in chiave rock.
La famiglia Tenco ha rilasciato per l'occasione anche un comunicato stampa di ringraziamenti: "Siamo sinceramente commossi per le numerosissime manifestazioni di solidarietà che in questi giorni ci vengono espresse da tutte le parti del mondo e per i tantissimi eventi culturali organizzati in memoria del valore artistico di Luigi ai quali veniamo invitati.
A tutte le persone che si stanno impegnando con l’organizzazione di tali eventi, dedicando momenti preziosi della loro vita per ricordare Luigi, vogliamo dire il nostro sentito GRAZIE.
Vogliamo ricordare e soprattutto ringraziare anche tutte le persone e tutte le organizzazioni che ci hanno resi partecipi della loro graditissima scelta di rinunciare a realizzare manifestazioni nella data del 27 gennaio, che per noi familiari è di inevitabile tristezza. In modo particolare rivolgiamo il nostro pensiero al Club Tenco che per primo ha deciso di avviare le sue iniziative a partire dal 28 gennaio. Come a molti è noto, il Club Tenco rappresenta da oltre quarant’anni l’espressione dell’arte di Luigi e l’autonomia della canzone d’autore, attraversando vari momenti difficili ma raggiungendo sempre risultati di grandissimo pregio. A tutti i componenti del Club Tenco, augurando loro un prospero futuro, vogliamo dire il nostro infinito GRAZIE.
Tra le varie manifestazioni, in questi ultimi giorni siamo stati coinvolti nell’ammirevole iniziativa del francobollo, realizzato da Poste Italiane, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Ministero dello Sviluppo Economico, per il cinquantenario della scomparsa di Luigi. A tutte le istituzioni che si adoperano per la valorizzazione della cultura in generale e in questo caso di Luigi, ma specialmente a tutte le persone del Comune di Cassine e del Comune di Ricaldone che hanno promosso la realizzazione del francobollo su Luigi, vogliamo dire il nostro sincero GRAZIE.
Nel corso di questi lunghi anni molti sono gli artisti, famosi e non, che hanno ricordato Luigi attraverso le sue canzoni su palcoscenici importanti così come su quelli più semplici. Grazie a loro le parole di Luigi hanno fatto unire gli innamorati e parlare gli intellettuali, ma soprattutto hanno continuato a far vivere il suo pensiero che noi familiari consideriamo sempre attuale. A loro tutti vogliamo dire con grande stima il nostro GRAZIE.
Con altrettanta grandissima emozione ci rivolgiamo al pubblico perché, nel tempo e indipendentemente dall’età o dall’estrazione sociale o dal tipo di affinità con le sue canzoni, ha sempre avuto in cuore la figura del ragazzo che per noi tutti ancora è Luigi. A tutti loro vogliamo dire il nostro commosso GRAZIE.
Infine, senza dimenticare tante altre persone e importanti manifestazioni che già in tempi più remoti ci hanno mostrato vicinanza e affetto, noi familiari per primi vogliamo ringraziare Luigi per i momenti di gioia che ci ha regalato in vita e per il valore dei suoi pensieri che tuttora cerchiamo di salvaguardare con grande fierezza. Da sempre abbiamo cercato di mantenere il senso della discrezione sorvolando spesso su pensieri ingiusti che negli anni abbiamo sentito, visto e letto riguardo Luigi e replicando lo stretto necessario attraverso le forme civili consentite, ma ci teniamo a sottolineare che per noi, invece, rimane più importante e più sentito il nostro modesto e profondo GRAZIE che vogliamo sinceramente rivolgere a voi tutti e a Luigi".
Graziella, Patrizia e Giuseppe Tenco
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