Con queste parole Vasco Brondi presenta la copertina di Terra, il nuovo album de "Le Luci della Centrale Elettrica" che uscirà il tre marzo:
"- Qui c’è la copertina di Terra. Dalla prima volta che ho visto quest’opera su internet, qualche mese fa, ho capito che aveva a che fare con quello che stavo scrivendo. Si chiamano Seven Magic Mountains, sorgono nel deserto del Nevada, sono enormi e fosforescenti ma sono solo pietre accatastate l’una sull’altra. Fanno capire come gli esseri umani riescono a rendere spettacolare anche un deserto, oppure sono una metafora di Las Vegas, a mezz’ora di distanza, del niente luccicante. O della nostra terra, lo splendido deserto italiano visto con gli occhi di chi cerca di sbarcarci. È un’opera di Ugo Rondinone, un artista svizzero che vive a New York. La fotografia è di Gianfranco Gorgoni, originario di un paese che si chiama Bomba in Abruzzo si è trasferito a New York negli anni Sessanta ed è diventato uno tra le altre cose un’importante fotografo di Land Art, quando questa forma d’arte non aveva ancora un nome. Ho scoperto anche che era sul palco a Woodstock e sono sue le foto di Jimi Hendrix durante quel concerto e anche molti dei ritratti leggendari di Basquiat o di Keith Haring. Io avevo in casa una sua foto in cui c’erano uno accanto all’altro De Chirico ed Andy Wharol, due mondi distanti vicinissimi.
Sono contento anche di dirvi che Terra uscirà a forma di libro. Dentro oltre al disco c’è il suo diario di lavorazione, si chiama La grandiosa autostrada dei ripensamenti, è un diario di viaggio e di divagazioni dell’anno e mezzo di scrittura e degli ultimi tre mesi di registrazioni in studio. È ambientato tra l’Adriatica e un’isola vulcanica, tra studi di registrazione seminterrati e paesi disabitati in alta montagna, tra la Pianura Padana, il Nord Africa e l’America."
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