18 anni fa ci lasciava uno dei più grandi cantautori italiani. L'11 gennaio 1999 moriva Fabrizio De Andrè. Come ogni anno, sono diverse le iniziative che lo ricordano in tutto il Paese. Tra queste ricordiamo quelle più suggestive: a Milano si terrà la "cantata anarchica" lunga una notte a cui tutti potranno partecipare per cantare e suonare le sue poesie portando strumenti, coperte calde e vin brulè. In Piazza dei Mercanti invece, sempre nel capoluogo lombardo, si terrà "Mazurka Klandestina", in cui verranno proposti i brani del cantautore genovese in stile abalfolk tra bevande e buon cibo. Domani, 12 gennaio, l’osteria sociale "La Tela di Rescaldina" (MI) presenta una serata con la voglia di condividere qualche ora cantando tutti insieme le canzoni che hanno segnato più generazioni. E' sufficiente portare la voce, i testi delle canzoni e uno strumento per accompagnare i musicisti che daranno vita alla serata. "La Tela" è un bene sequestrato alla criminalità organizzata, affidato al Comune di Rescaldina e gestito dalla Cooperativa ARCADIA insieme con altre associazioni del territorio. È diventato ristorante e centro di aggregazione e di promozione sociale e culturale. Siamo sicuri che a Fabrizio De Andrè iniziative "anonime" ma di aggregazione sociale come queste sarebbero piaciute molto. Superando la retorica, il suo immenso patrimonio artistico, il significato assunto da Faber per chi lo ha amato, vogliamo ricordarlo semplicemente con una preghiera, una preghiera per noi, per un Paese alla deriva, per un "mundo a reves" come cantava Paco Ibáñez, una "Preghiera in Gennaio" per un amico che il 27 gennaio verrà ricordato per i suoi 50 anni dalla morte: Luigi Tenco.
Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
Quando a te la sua anima
E al mondo la sua pelle
Dovrà riconsegnare
Quando verrà al tuo cielo
Là dove in pieno giorno
Risplendono le stelle
Quando attraverserà
L'ultimo vecchio ponte
Ai suicidi dirà
Baciandoli alla fronte
Venite in Paradiso
Là dove vado anch'io
Perché non c'è l'inferno
Nel mondo del buon Dio
Fate che giunga a Voi
Con le sue ossa stanche
Seguito da migliaia
Di quelle facce bianche
Fate che a voi ritorni
Fra I morti per oltraggio
Che al cielo ed alla terra
Mostrarono il coraggio
Signori benpensanti
Spero non vi dispiaccia
Se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
Soffocherà il singhiozzo
Di quelle labbra smorte
Che all'odio e all'ignoranza
Preferirono la morte
Dio di misericordia
Il tuo bel Paradiso
Lo hai fatto soprattutto
Per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
Con la coscienza pura
L'inferno esiste solo
Per chi ne ha paura
Meglio di lui nessuno
Mai ti potrà indicare
Gli errori di noi tutti
Che puoi e vuoi salvare
Ascolta la sua voce
Che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento
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