Una storia da cui poteva scaturire qualcosa di interessante,
messa nelle mani della Freeform, che però rovina tutto e in
questo caso non si smentisce. Questo è quello che possiamo subito dire di
“Stitchers”. L'ex ABC Family, infatti, riesce a far bene soltanto le sit-com,
per il resto dovrebbe evitare di mettere le mani su progetti che potrebbero
risultare interessanti messi in altri contesti, che qui puntualmente si
trasformano in delle saghe adolescenziali prive di armonia e forza narrativa,
come questo drama fantascientifico dalla bella idea di base, distrutto da un
cast discutibile e da dialoghi convenzionali. Il network ha spesso avuto per le
mani serie tv con una trama di base notevole per poi diligentemente annientarla
senza remora alcuna.
Jeffrey Alan Schlechter crea questo telefilm un pò poliziesco, un po' fantascienza e tanto drama, senza però essere efficace in
nessuno dei tre settori, raccontandoci la storia di Kristen (Emma Ishta),
ragazza reclutata da un ente governativo anonimo per diventare una “cucita”,
una “stitcher”, una donna che entra nei ricordi delle persone morte per
indagare sugli omicidi ed i misteri ad essi legati. Già da queste poche parole,
non vi ricorda un po' “iZombie”? Con lei: Cameron Goodkin (Kyle Harris),
neuroscienziato che assiste la ragazza durante il programma, alla cui guida c'è
Maggie Baptiste (Salli Richardson-Whitfield), operatore segreto. Il programma
include anche: Linus Ahluwalia (Ritesh Rajan), tecnico ed ingegnere e Camille
Engelson (Allison Scagliotti), compagna di stanza d'università di Kirsten e
laureata in informatica, che sarà, in seguito, anch'essa reclutata per aiutare
la sua amica nel nuovo “lavoro”.
Alla fine quindi “Stitchers” risulta
l'ennesimo impersonale procedurale, nel quale si indaga partendo dalla mente
del morto, ma finendo sempre allo stesso modo, con Cameron che si innamora
della bella ragazza appena arrivata, creando la più classica relazione tra i due
protagonisti trita e ritrita, passando per indagini effettuate da persone che
non hanno il compito e le capacità per farle, ma che, guarda il caso, riescono
sempre a scoprire tutto prima degli altri, come se fossero intelligenti
soltanto loro nel mondo. Sempre la solita solfa insomma. A maggior ragione in
questo caso, la protagonista risulta insulsa e senz'anima.
La Ishta, alla sua
prima esperienza da protagonista, è visibilmente inesperta e "mono-espressiva".
Peccato, perché togliendo il procedurale e gran parte del cast e dando la serie
in mano ad un altro network, forse si poteva estrapolare qualcosa di un po' più
interessante. Siamo certi che nelle mani di una SyFy o di una Showtime,
“Stitchers” avrebbe potuto cambiare aspetto, invece è stata sprecata miseramente.
Intanto, proprio pochi giorni fa è stata rinnovata per una terza stagione e da
tre settimane la prima va in onda ogni domenica pomeriggio in prima visione
assoluta su Rai 4, per chi volesse dare a “Stitchers” una possibilità.
Personaggi e doppiatori:
Kirsten Clark (Benedetta Degli Innocenti)
Cameron Goodkin (Luca Mannocci)
Linus Ahluwalia (Marco Giansante)
Maggie Baptiste (Irene Di Valmo)
Camille Engelson (Gianfranco Miranda)
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