Pier Mazzoleni col suo nuovo album "Gente di terra" rilascia una sorta di concept album "spirituale", per ricercare nuove strade e ritrovarsi, 11 canzoni ben suonate e arrangiate, con melodie semplici e raffinate, ma che finiscono col pagare testi ridondanti e a tratti farraginosi e soprattutto la somiglianza in più di un brano con Fabrizio De Andrè a cominciare dall'iniziale "Un giorno un uomo": folk ballad "su quelle mani e negli occhi non c'era paura ma strada e un destino da vivere", dove è impossibile non pensare a "Il Pescatore" quanto meno nella strofa, la stessa titletrack "Gente di terra": "disordinata apparve la notte di maschere oscure dai volti assassini" sospesa che procede per accumulo alla "Anime Salve" per intenderci e la conclusiva "Per chi": dove ancora De Andrè sembra cantato da Renato Zero e con un testo non memorabile: "per i piedi felici che scappano e per quelle mani che cercano amore per tutte le genti vorrei non ci fosse dolore". Va meglio quando il nostro sembra guardare a Battiato in "Sono Dio": "io ti accompagnerò fino alla porta del tuo futuro poi decidi tu" dai sapori world o inevitabilmente a Cocciante in "Esmeralda": "non posso che donarle la mia vita che è fiamma senza legna da bruciare" ballad per pianoforte e violino e con il flauto in evidenza nella parte finale. Non dispiace "Dolce Maddalena": lievemente jazzata e sinuosa "era un ragazzo ma pronto per la croce" con ottimi soli di chitarra a impreziosire il tutto e neanche il singolo "Volo": "non scenderò mai la vita è un viaggio nello zaino ho messo i sogni e anche le ali" delicata ballad col pianoforte portante e con dei bei controcanti, "Una rosa che non c'era": malinconica "la mia anima ribelle è una foglia mai caduta" forse il miglior episodio dell'album e la spagnoleggiante "Cambiamento": "È solo uno sguardo che trasforma il mondo". Nella norma il folk popolare di "Uomo di legno": "le vie che portano al tuo mondo le cerco e mi confondo" e "Il terrorista Jo": fisarmonica in evidenza, "e ricoprendosi di onori il generale va in televisione" marcetta popolare con un testo che non convince.
Pier Mazzoleni col suo nuovo album "Gente di terra" rilascia una sorta di concept album "spirituale", per ricercare nuove strade e ritrovarsi, 11 canzoni ben suonate e arrangiate, con melodie semplici e raffinate, ma che finiscono col pagare testi ridondanti e a tratti farraginosi e soprattutto la somiglianza in più di un brano con Fabrizio De Andrè a cominciare dall'iniziale "Un giorno un uomo": folk ballad "su quelle mani e negli occhi non c'era paura ma strada e un destino da vivere", dove è impossibile non pensare a "Il Pescatore" quanto meno nella strofa, la stessa titletrack "Gente di terra": "disordinata apparve la notte di maschere oscure dai volti assassini" sospesa che procede per accumulo alla "Anime Salve" per intenderci e la conclusiva "Per chi": dove ancora De Andrè sembra cantato da Renato Zero e con un testo non memorabile: "per i piedi felici che scappano e per quelle mani che cercano amore per tutte le genti vorrei non ci fosse dolore". Va meglio quando il nostro sembra guardare a Battiato in "Sono Dio": "io ti accompagnerò fino alla porta del tuo futuro poi decidi tu" dai sapori world o inevitabilmente a Cocciante in "Esmeralda": "non posso che donarle la mia vita che è fiamma senza legna da bruciare" ballad per pianoforte e violino e con il flauto in evidenza nella parte finale. Non dispiace "Dolce Maddalena": lievemente jazzata e sinuosa "era un ragazzo ma pronto per la croce" con ottimi soli di chitarra a impreziosire il tutto e neanche il singolo "Volo": "non scenderò mai la vita è un viaggio nello zaino ho messo i sogni e anche le ali" delicata ballad col pianoforte portante e con dei bei controcanti, "Una rosa che non c'era": malinconica "la mia anima ribelle è una foglia mai caduta" forse il miglior episodio dell'album e la spagnoleggiante "Cambiamento": "È solo uno sguardo che trasforma il mondo". Nella norma il folk popolare di "Uomo di legno": "le vie che portano al tuo mondo le cerco e mi confondo" e "Il terrorista Jo": fisarmonica in evidenza, "e ricoprendosi di onori il generale va in televisione" marcetta popolare con un testo che non convince.
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