Due sitcom a confronto. Una racconta gli anni '90, l'altra
gli anni '80, ricordandole dal punto di vista di due strambe famiglie, come
spesso succede nelle comedy americane. “Fresh Off the Boat” e “The Goldbergs”,
la prima apprezzata anche dalla critica ed arrivata alla terza stagione,
l'altra alla quarta, potremmo definirle entrambe sitcom particolari, perché
raccontano qualcosa di realmente accaduto, infatti i rispettivi creatori hanno
voluto mettere la propria vita nelle avventure dei protagonisti, facendole
diventare a tutti gli effetti delle comedy autobiografiche che fanno sorridere,
ma senza strafare.
“Fresh off the Boat”, racconta le vicende della famiglia
taiwanese Huang, che trasferitasi a Orlando, in Florida, nel 1995, per aprire
una bisteccheria, dovrà fare i conti non solo economici ma anche culturali,
perché il cambiamento sarà drastico. Suo padre decide di affrontare il classico
“sogno americano”, la madre resiste ad un'innovazione della vita familiare che
non avrebbe voluto, ma tenta di far quadrare a tutti i costi i conti della
bisteccheria e della famiglia, mentre i tre figli, Eddie, Emery ed Evan,
cercano in tutti i modi di integrarsi, il primo creandosi la facciata del
bullo, il gli altri due quelle dei nerd. Vivremo la storia attraverso gli occhi
proprio di Eddie (Hudson Yang), che cerca di raccontarci le sue esperienze e
tutte le difficoltà del caso con il classico rapporto difficile con i genitori
Louis (Randall Park) e Jessica (Constance Wu) e le incomprensioni con i
fratelli Emery (Forrest Wheeler) e Evan (Ian Chen).
A creare il tutto c'è
Nahnatchka Khan, una che questo trasferimento l'ha vissuto sulla sua pelle
quando, come Eddie, era ancora una bambina, e che ora invece è divenuta
produttrice e showrunner di serie tv, soprattutto Disney, lavorando anche ad
“American Dad” e alla sit-com “Non fidarti della st***** dell'interno 23”. In
“The Goldbergs” invece il creatore è proprio Adam Goldbergs, che racconta le
vicende realmente accadute alla sua famiglia negli anni '80, attraverso il
punto di vista dell'allora undicenne Adam, che sta sempre con la videocamera
tra le mani per filmare tutto quello che succede all'interno della sua non convenzionale
famiglia – tra l'altro alla fine di ogni episodio si vedono proprio le immagini
reali girate allora dallo stesso Adam in cui si capisce quanto sia vicino il
racconto alla realtà – con un padre Murray (Jeff Garlin) che ricorda molto
Homer Simpson, che sta sempre a casa con le mutande, stravaccato sulla solita
poltrona a leggere il quotidiano e mangiare, mentre la biondissima moglie
Beverly (Wendi McLendon-Covey) cerca di tenere tutto sotto controllo,
soprattutto la vita dei suoi tre figli: l'adolescente Erica (Hayley Orrantia),
alle prese con le prime fughe da casa e l'odio per i propri fratelli.
Ma c'è anche il
sedicenne Barry (Troy Gentile) che invece deve fare i conti con le ragazze che
non lo degnano di uno sguardo e con una pubertà che lo ha reso cicciottello e
non certamente attraente, malgrado Beverly lo veda come il più bello del mondo,
ed infine Adam, qui interpretato da Sean Giambrone, che cerca di far capire a
tutti i costi alla mamma che non lo deve trattare più come un bambino e vede
nella figura di nonno Al “Pops” Solomon (George Segal), una specie di eroe.
Entrambe le comedy ci portano senza alcun dubbio all'interno di un mondo
estremamente lontano dal nostro, ecco perché probabilmente ci sono voluti tre
anni per vedere approdare le serie nella tv nostrana ed ecco anche il motivo
per il quale sicuramente non le vedremo mai in chiaro in nessun canale
italiano, ma malgrado questo possiamo considerarle entrambe due comedy di buona
fattura, con una struttura narrativa ben congegnata e con una sceneggiatura che
riesce perfettamente nell'intento di riportarci ad anni ormai troppo lontani da
noi, dove ancora le tecnologie consistevano nella televisione via cavo e nei
videogiochi portatili.
Possenti in entrambi i casi le figure materne, che sono
il punto focale delle trame familiari – tanto che Constance Wu è stata spesso
nominata per premi importanti – e con degli attori che hanno assolutamente le
facce giuste, quelle facce che ancora non si pinzettavano le sopracciglia, con
le teste cotonate, pance in bella vista, senza le ormai abitudinarie tartarughe
di oggi, con i genitori che mettevano tutte le loro vite a servizio di lavoro e
famiglia e pochissimo di più. Malgrado quindi lo scetticismo iniziale dovuto
alle perplessità sul fatto di propinarci ancora una volta gli anni '80 e '90 e
nonostante gli stereotipi e il fatto che non siano sit-com che facciano
sbellicare dalle risate, “Fresh off the Boat” e “The Goldbergs”, sono un
bell'esempio di quella tv – stile “Alf”, “Super Vicky”, “Willy, il Principe di
Bel-Air”, “I Robinson”, “8 Sotto un Tetto”, e tantissime altre – che un po' ci
manca.
Personaggi e doppiatori di “Fresh Off the Boat”:
Louis Huang (Gabriele Sabatini)
Jessica Huang (Jessica Bologna)
Eddie Huang (Tatiana Dessi)
Emery Huang (Patrizia Salerno)
Evan Huang (Chiara Oliviero)
Personaggi e doppiatori di “The Goldbergs”:
Beverly Goldbergs (Francesca Fiorentini)
Murray Goldbergs (Pasquale Anselmo)
Adam Goldbergs (Riccardo Suarez)
Barry Goldbergs (Gabriele Patriarca)
Erica Goldbergs (Veronica Puccio)
Al “Pops” Solomon (Dario Penne)
Adam Goldbergs adulto/voce narrante (Nanni Baldini)
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