Ieri sera, a due passi dal mare, in piazza Biscione nella città siciliana di Petrosino (TP), si è tenuto il concerto di uno dei chitarristi italiani
di razza: Alex Britti. Proprio questa estate il musicista sta girando le
piazze d'Italia con il suo “In Nome dell'Amore Tour 2016”, che promuove la sua
ultima fatica discografica uscita alle fine del 2015 e nel contempo riporta in
auge alcuni dei suoi più grandi successi che soprattutto agli inizi degli anni
2000 l'anno reso molto celebre nella discografia italica. Si stima che dal 1998
ad oggi abbia venduto qualcosa come cinque milioni di copie dei suoi album, la
maggior parte dei quali grazie alle vendite di: “It.pop”, “La Vasca” e “3”. Ma
Alex si dimostra ancora oggi un artista puro, uno di quelli che rimane sempre
lo stesso, nonostante il successo avuto.
E' la terza volta che assistiamo ad uno dei suoi live ed ogni volta è sempre lui, con lo stesso timore di aprirsi al suo numerosissimo pubblico accorso: “Io non parlo molto, preferisco suonare”. Ci fa capire che nei suoi concerti la musica è al centro di tutto. Con la stessa incredibile abilità di far brillare quella chitarra che quasi come uno scudo porta sempre aggrappata alla spalla, che lo rende più potente e meno indifeso, con la schiettezza di dire sempre quello che pensa: “Io credo che i bis siano delle stronzate per prendere in giro tutti voi”, dicendo a chiare lettere che quando un artista torna sul palco, chiunque esso sia, ha già programmato la cosa e lui non vuole fingere.
Passando per l'intensa “Milano”, l'importante “Oggi sono
io”, “Piove”, “Immaturi”, “7000 caffè”, “Jazz”, che presenta dicendo che “Si
può amare la musica classica, il pop, ma c'è sempre un genere musicale che non
può mancare nel repertorio di un musicista: il jazz!”. Tra l'altro la musica,
lo strumento musicale, è uno degli argomenti che ritornano nel corso delle due
ore di concerto. Dice: “Una cosa accomuna tutti i musicisti: il vicino di casa
stronzo!”. Insomma si diverte e diverte, suda, beve, salta, canta e alla fine
parla più di quanto probabilmente lui stesso si sarebbe mai aspettato, senza
annoiarsi e senza annoiare mai. Due ore intervallate da possenti stacchi
musicali che sono una goduria per tutti, non solo per chi la musica la vive
come lui e come chi lo accompagna sul palco, due grandi musicisti: Fabrizio
Sciannameo al basso e Manuel Moscaritolo alla batteria. Un po' di amarezza
resta per non aver potuto ascoltare brani come: “Mi piaci”, “La vita sognata”,
“Sono contento”, “Festa”, “Notte di mezza estate”, “Lo zingaro felice”,
effettivamente un po' troppi da inserire in un'unica serata. Ma comunque Alex
continua a non deludere, portandoci nel suo mondo musicale lungo 20 anni, tra blues,
pop e jazz.
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