"Giorgio Canali" con "Perle per Porci" rilascia un'opera sia storico/filologica che amicale andando a recuperare gemme perdute, che parlano ancora attuali come non mai, rimettendole a lucido col suo personale tocco. C'è un filo logico "RossoFuoco" che lega i brani verrebbe da dire, Claude Saut, Steve DalCol ma anche il Canali produttore, si pensi a Vasco Brondi, a L'UPO, ai MARY IN JUNE e ancora Angela Baraldi voce degli ExCsi di cui riprende uno dei suoi brani più noti e si collega d'incanto all'omaggio a De Gregori, che scrisse appunto per la Baraldi "Dammi da mangiare". Ci sono i ricordi/amori del nostro e ci sono dunque gli anni ottanta, c'è la sua storia professionale che va dipanandosi per guardare ancora una volta al futuro, battagliero come sempre. Non c'è celebrazione, voglia di stravolgere, c'è rispetto e impatto emotivo, sincerità e canzoni bellissime, da riscoprire e c'è da dire grazie all'artista che ci da questa possibilità.
A cominciare da "Pesci e Sedie" (Fish and Chair) tradotta quasi letteralmente, dei francesi CORMAN & TUSCADU, dove figurava anche Claude Saut, per anni bassista di Rossofuoco. Con la voce di Angela Baraldi ne esce una versione meno morbida e oscura di quella originale ma è ugualmente viscerale e intensa: "si può dire che Dio sia parecchie persone che giocano a carte e ridono insieme e se la spassano mangiando crepes al cioccolato". "A.F.C. (Angelo Fausto Coppi)" È una canzone di L’UPO una band prodotta dallo stesso Canali. Il nostro ne fa una versione più potente e barricadera: " e non c'è molto da capire solo sete di fuggire". "Tutto è così semplice" di MACROMEO” alias “Emme Stefani” è l'unico brano che oltre a non conoscere non siamo riusciti a recuperare sul tubo, dove invece potete trovare tutti gli altri originali:"tutto è così chiaro e caldo che mi viene voglia di mangiarlo" è una ballad con un gran testo sul come mantenere la bellezza di un amore appena nato senza rovinare tutto. "Un giorno come tanti" dei MARY IN JUNE con Ale Morini, frontman della band, che canta nel ritornello. Giorgio ne mantiene il mood sospeso e inteso e gli dona maggior pathos: "era difficile tornare indietro ma l'orizzonte era troppo vicino a noi" . "Canzone Dada Da" dei PLASTICOST: "l'ascensore non aveva più dada da nel cuore" il nostro ne mantiene l'atmosfera new wawe e ne accentua lo spirito punk e rivoluzionario. "Lacrimogeni": "questa canzone vorrei veramente averla scritta io" dichiara Giorgio nelle note stampa, che del resto ha lanciato "il fenomeno" Vasco Brondi, regala una versione smussata, addirittura quasi jazzy che esplode nervosa e implacabile, fiera, con accenti noise: "e proteggimi dai lacrimogeni e dalle canzoni inutili". "Mi vuoi bene o no?": Decisamente meno pop rispetto all'originale e più scarna e incisiva con la stessa Angela Baraldi che fa i cori assieme a Gigi Ramone: "sotto questo cielo nero come un cimitero io ci spero". "Buon Anno" da “J’accuse, amore mio”, il terzo album di Fausto Rossi, è un macigno sinuoso che non fa sconti: "non è colpa mia non vedi come tutto arrivi sempre troppo tardi per noi". "Storie di ieri": "Erano quarant’anni che volevo cantarla in pubblico…" e toglie il Le dal titolo per una versione con più potenza sonora e verbale, dove manca il disincanto alla De Gregori negli occhi del bambino o la lucidità di De Andrè, il nostro ne fa una versione arrembante, praticamente "Live": "Mussolini ha scritto anche poesie i poeti che brutte creature ogni volta che parlano è una truffa". "Richiamo (Recall)" dei FRIGIDAIRE TANGO, di Steve DalCol, che fa parte dell’organico di Rossofuoco da qualche anno ormai,in italiano:"e mentre resto qui ad aspettare ancora una volta ruggisce il mare" diradata e complice con virate noise, rispetto alla versione originale decisamente new wawe, diventa un brano post rock, trascinante e d'impatto. "F-104" di Eugenio Finardi : Una perla di rabbia, sempre molto attuale. rock blues sanguigno e verace: "tutti i figli di puttana in una faccia sola". "Gambe di Abebe" di LUC ORIENT, che nell'originale è assolutamente ballabile diventa "una perla" marziale e noise, con un ritornello rock, aperto e melodico "corri e ricorda Adis Abeba". In "Luna Viola" dei Santo Niente, già presente nella compilation “Generazioni”, un tributo al SANTO NIENTE di Umberto Palazzo, viene accentuato l'aspetto selvaggio e graffiante, ruvido, a cominciare delle chitarre elettriche: "appari luna viola felino elettrico sublime incendio danzante nell'aria"
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