Giallo Tv ha deciso di portare tra le proprie fila un
poliziesco familiare “Detective McLean”, che originariamente porta il titolo di
“Ties That Bind”, letteralmente “Legami che legano”, ma qui in Italia sappiamo
essere sempre molto banali, soprattutto coi titoli delle serie straniere,
quindi Giallo ha trovato la sua serie a cavallo tra “The Mysteries of Laura” e
“Candice Renoir”, che parla di una mamma detective, con i consueti problemi
familiari che hanno tutte le mamme che lavorano con figli adolescenti.
In più
però Allison McLean, interpretata da Kelli Williams, detective ligia al suo
dovere e molto intelligente, ha una pecora nera in famiglia, il fratello Tim,
interpretato da una vecchissima conoscenza telefilmica, Luke Perry, Dylan di
“Beverly Hills 90210”, che da anni prova e riprova a trovare un posto decente
nel mondo seriale statunitense, ma senza mai riuscirci, adesso torna con
questo ruolo da “cattivo ragazzo” che gli si confà, anche se ormai uomo, invecchiato pure male a
dire il vero, in “Detective McLean”, serie canadese della UP Network, la cui
prima stagione composta da 10 episodi è andata in onda tra agosto e ottobre
2015 e che dovrebbe, salvo imprevisti, essere l'unica, perché gli ascolti sono
precipitati episodio dopo episodio.
Il marito di Allison, Matt (Jonathan
Scarfe), è sicuramente più presente della moglie all'interno della famiglia e
ovviamente spesso glielo rinfaccia, ma il matrimonio, malgrado qualche piccolo
litigio, funziona bene. La loro quiete però verrà stravolta dall'arrivo dei
figli di Tim, che non avendo più una casa si ritroveranno a convivere con i
cugini diametralmente opposti. Allison e Matt hanno due figli, Rachel (Natasha
Calis) e Jeff (Mitchell Kummen), i classici bravi ragazzi, studiosi e
rispettosi, i figli di Tim invece sono degli adolescenti scapestrati e privi di
regole, Cameron (Rhys Matthew Bond) e Mariah (Metreya Scarrwener), che si
accontentano della nuova sistemazione controvoglia.
Allison quindi sarà
costretta a gestire un lavoro che la tiene impegnata praticamente 24 ore su 24,
insieme al collega e amico Devin Stewart (Dion Johnstone), e la nuova
sistemazione familiare a dir poco scombussolata e disorientante. Col tempo però
tutto si sistemerà, a piccoli passi. Da qui il titolo originale “Ties That
Bind”. Tra banalità dettate da una sceneggiatura che sa di trito e ritrito,
immagini già viste milioni di volte, regia mediocre e cast non proprio
entusiasmante, la serie lascia il tempo che trova, restando nel suo piccolo
mondo fatto di omicidi e guai familiari, senza mai uscire fuori dal binario,
purtroppo.
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