Grazie all'arrivo della piattaforma Netflix in Italia è possibile vedere in queste settimane serie televisive che probabilmente non sarebbero mai arrivate nei nostri canali, tra queste c'è anche: "Marco Polo", una serie che per una piccola fetta possiamo considerare anche un po' italiana, visto che proprio la parte del protagonista è stata affidata all'italianissimo Lorenzo Richelmy che interpreta un giovane Marco Polo alle prese con la corte di Kublai Khan, qui interpretato da Benedict Wong, fu un condottiero mongolo vissuto tra il 1215 e il 1294.
La storia della serie in particolare narra le vicende in una Venezia del 1274, quando Marco appena ventenne intraprenderà col padre Niccolò, interpretato da un altro famoso attore italiano Pierfrancesco Favino, un lungo viaggio che poi lo condurrà alla corte del grande Khan. Niccolò abbandonerà il figlio nelle mani del Re che all'inizio lo terrà come ostaggio, per avere libero accesso alla via della seta. In realtà ben presto Khan inizierà a fidarsi dell'intelligenza e dell'astuzia di Marco e deciderà di averlo a fianco a se come consigliere. Nel frattempo il padre viaggerà per anni ed anni sulla via della seta, un reticolo di circa otto mila chilometri che a quell'epoca si protraeva dal Mediterraneo fino al Giappone, e non vedrà il figlio per parecchio tempo.
Marco, quindi, entrato nelle grazie di Khan, sarà protagonista attivo alla guerra contro la Dinastia Song e alla rivalsa del regno di Khan sugli acerrimi nemici che hanno la sovranità sull'impero cinese, che ovviamente Khan vuole colonizzare. Nel frattempo Marco comincerà ad amare la cultura orientale, si avvicinerà alle arti marziali grazie agli insegnamenti di Bayan "Centocchi" (Tom Wu), imparerà l'arte del combattimento osservando il condottiero Kaidu, pretendente al titolo di Gran Khan, mentre dovrà affrontare l'invidia del principe Jingim (Remy Hii), il quale vedrà il padre affezionarsi molto più al nuovo arrivato che a se stesso. Molti i personaggi che ruotano attorno a queste figure, proprio per questo motivo "Marco Polo" è una serie che va seguita con molta attenzione, per non perdere il filo di un discorso abbastanza contorto.
Ottima la regia, belle le location, la serie è stata girata tra Italia, Kazakistan e Malesia, che ci riportano a luoghi molto lontani nel tempo, belli i costumi, però qualche pecca qui e là c'è, anche nel cast. Infatti non tutti gli attori sono all'altezza dei rispettivi personaggi, a dirla tutta lo stesso Richelmy non è perfetto nell'interpretare un personaggio così intenso, forse proprio per la sua giovane età, ma tutto sommato se la cava, di certo negli States ci sono attori peggiori a cui vengono spesso affidati parti molto più importanti.
Ma tornando alla serie, possiamo dire che anche in questo caso la Netflix punta sulla qualità, malgrado "Marco Polo" sia senza alcun dubbio una serie mirata a chi ama i film o i telefilm storici, che narrano grandi battaglie del passato, fatte di sangue e cospirazioni, di certo non è una serie per chi segue "Pretty Little Lyars" o "Teen Wolf", che questo sia chiaro. La serie è costata quasi 100 milioni di dollari e la voglia da parte della Netflix di mettere in scena una serie epica in diretto contrasto con "Game of Thrones" è chiara fin da subito, ma non è riuscita al 100%, anche se a volte alcune immagini un po' ce lo ricordano.
Bella l'idea di far crescere la storia insieme al suo protagonista che pian piano da giovane ed inesperto ragazzo diventerà un uomo di forza e di cultura, bello viaggiare insieme a lui attraverso luoghi ed avventure epiche, però a tutto questo va aggiunto un aspetto che non riesce a John Fusco, creatore della serie, quello della narrazione e dei dialoghi. Spesso infatti la serie diventa fin troppo prolissa, il racconto troppo lento e poco incisivo, facendo perdere il telespettatore tra la noia e lo sbadiglio. E di certo invece questa è proprio la forza di "Game of Thrones" che tiene sempre viva l'attenzione del pubblico con una narrazione sempre sorprendente e mai tediosa, cosa che riesce poco a "Marco Polo". Ma la Netflix continua a provarci con qualità e questo non può che farci piacere.
Personaggi e doppiatori:
Marco Polo (Alessio Nissolino)
Kublai Khan (Alberto Angrisano)
Kaidu (Riccardo Scarafoni)
Yusuf (Stefano Benassi)
Jinjim (Leonardo Graziano)
Bryan Centocchi (Simone D'Andrea)
Niccolò Polo (Pierfrancesco Favino)
Commenti
Posta un commento