Ted 2 di Seth MacFarlene


"Lei poteva essere un esempio per il mondo e invece è Justin Bieber"
Ted è tornato, evviva Ted, evviva Seth MacFarlene, che assesta un altro colpo deciso e potente allo star system hollywoodiano, mettendo alla berlina i suoi stilemi codificati e stantii rivitalizzando la commedia politicamente scorretta con la verve corrosiva del suo orsacchiotto, simbolo di un'innocenza irrimediabilmente perduta.
Bastano le prime tre sequenze a capire l'intento di MacFarlene: Il film si apre infatti con il più classico degli Happy End, che da sempre simboleggia quello che vuole l'America, ovvero essere rassicurata, il matrimonio di Ted sancisce di fatto: "E vissero tutti felici e contenti" (prologo) che prosegue in quella che può considerarsi la Sigla d'apertura, in numero di musical, coreograficamente eccellente, col nostro Ted nei panni di Fred Astaire. L'ultima sequenza porta la dicitura Un anno dopo e con un sinuoso movimento di macchina ci porta all'interno di un appartamento, dove vediamo Ted e consorte litigare furiosamente. Il tutto è ripreso con la macchina a mano che "scatta" nervosa, il riferimento al cinema indipendente non poteva essere più consono.
I generi, le situazioni tipiche, i personaggi che nel corso della pellicola si succederanno proseguiranno su questo corso, ovvero scoverchiare l'American System. A cominciare dalla battaglia civile per i diritti umani che Ted intraprende per essere riconosciuto tale e non un bene, dopo aver appreso di non poter adottare un bambino, che viene resa manifesta dalla presenza di Morgan Freeman o alla storia d'amore tra Wahlberg e la Seyfried "Non devi sposarti, devi solo trombartela e magari farle la pipì addosso". Nel mezzo, aule di tribunale, sale d'ospedale, inseguimenti, scazzottate, nerds, supereroi, campioni sportivi e naturalmente tanta marijuana ... in un bignami di quello che vuole vedere l'America, tra cinema e televisione, messo costantemente in pericolo e deriso senza mezzi termini.
Tante le scene cult, una su tutte quella in cui Wahlberg si fa cadere addosso uno scaffale di boccette piene di sperma all'istituto per la fecondazione, ma si ride davvero tantissimo per tutto il film. Film che è pienamente riuscito e non era facile ripetere il successo del primo Ted, qui MacFarlene sposta tutta l'attenzione sul suo orsacchiotto e si affida a un'esile trama, per meglio affondare i suoi colpi, la narrazione è funzionale dunque all'intento e più unitaria.
Da vedere assolutamente. 
"Noi non conosciamo avvocati, i nostri amici vendono tutti Kebab"

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