Calore e semplicità, impegno e sentimento, una grande voce e una
chitarra sempre preziosa e incisiva, per un mood essenzialmente scarno e privo
di fronzoli, salutano il ritorno sulla scena dopo 30 anni dei "Tempi
Duri". Le tracce che compongono "Canzoni Segrete" per sound e
arrangiamenti fanno pensare quasi inevitabilmente a De Andrè, padre e figlio –
il primo ha prodotto la band assieme a Dori Ghezzi per la Fado, il secondo vi
militava – a Massimo Bubola, con testi poetici e carichi d'intensità, con le
chitarre in evidenza e un gusto popolare che colora il tutto... ma non siamo
all'ascolto di canzoni datate, per niente, ma di fronte semmai a una scelta
stilistica. Si può essere attuali del resto anche senza cavalcare le mode, anzi
a maggior ragione.
"Io sono due": "Ma
se i normali sono quelli li io sono un malato di mente e ne sono fiero" breve
intro dai sapori popolari…
"Giulietta": raffinata
e intensa dall'incedere sinuoso: "Non sa che tu potresti perderti ancora
la nelle essenze della vita"
"Per te": pop ballad di
stampo chitarristico, semplice e orecchiabile: "Io mi sveglio solo, io mi
addormento solo, si io vivo solo, io muoio solo per…”
"La sfida": "Vincerà
chi sa meglio cosa sta facendo" al pianoforte, costruita per accumulo di
pathos.
"Illudendoci": "Che
un giorno tutto cambierà" atmosfere vintage e suggestive, per un testo di
sicuro impatto, uno dei migliori brani del lotto.
"L'albero di Jane" :
intima e complice nella strofa, per una decisa sterzata melodica nel
ritornello: "Si lei conosce la notte e mi tradisce con lei lo ha fatto già
molte volte e io lo rifarei almeno non ho mai capito il suo ruuolo e questo lo
devo a leima non mi sono quasi mai sentito solo sotto l'albero di Jane"
"Hong Kong": rock
blues, abbastanza lineare, sicuramente piacevole: "Ho speso tutto il cuore
non ho più fiato come sono arrivato non lo so"
"Mattia": piglio
cantautorale per una storia intensa e toccante con delicati arpeggi di chitarra
in evidenza: "E adesso papà se ne va ogni giorno lui torna al lavoro"
"Con le nostre mani"
(solo nell’album fisico): rock diretto e gradevole con esplosione melodica nel
ritornello: "Non abbiate paura non siamo cattivi siamo solo rimasti
sepolti vivi".
"Amici per sempre":
arpeggi e telefonate improvvise "Molto bella la chitarra che hai fatto
sotto" divertente.
"Babbu meu":
sentita dedica al padre con la chitarra protagonista…
"Accendi un fuoco nel
ghiaccio": il brano più pop dell'intero lavoro, trascinante e ricco di
speranza: "Accendi un fuoco rosso come volevi tu, che non si spenga
più".
"Italia parte due"
(bonus track): filastrocca popolare deliziosa e irriverente: "Sono
Modigliani sono Roberberi tutta gente che ha lasciato l'Italia per fare
qualcosa"…
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