Tratta dai romanzi di Thomas Harris, da cui è nato anche il
film "Il Silenzio degli Innocenti" del 1991, "Hannibal" è
stata annunciata nel 2013 come una delle serie più attese della NBC, ma gli
ascolti non hanno mai brillato e la critica, mostratasi inizialmente positiva
nei confronti della serie, col tempo ha cominciato a spegnersi, prendendosi le
dovute riserve. Ed è purtroppo con oggettività che dobbiamo aggregarci alle
critiche negative. "Hannibal" è una serie che ci ha colpiti
piacevolmente all'inizio, una storia accattivante, lineare, atroce da molti
punti di vista, se si comincia a guardare "Hannibal" si sa che si
parlerà di un cannibale, quindi non ci si può trovare altro che tanta
carneficina, sangue e angoscia.
Ma l'angoscia spesso
supera ogni cosa e la pazzia raggiunge limiti insormontabili, quando le visioni
del protagonista si mischiano con la realtà diventano praticamente un tutt'uno
che cinematograficamente potrebbe essere ad effetto, ma che è difficilmente
comprensibile per il telespettatore che si chiede a ripetizione dove cominciano
gli uni e dove finisca l'altra e viceversa. E durante la seconda stagione tutto
questo diventa sempre più intenso, fino a generare confusione più che altro.
Questo porta una perdita di attenzione per i fatti narrati. Ci si stanca a
seguire tutto e non ci si appassiona alle vicende fino in fondo.
Dietro le quinte Bryan Fuller ("Dead Like Me",
"Pushing Daisies") e davanti le telecamere due ottimi attori: Hugh
Dancy che interpreta il profiler dell'FBI, il visionario Will Graham e Mads
Mikkelsen che da il volto ad Hannibal Lecter. Certo, non era semplice trovare
il sostituto dell'eccezionale Anthony Hopkins, eppure Mikkelsen si è dimostrato
più che all'altezza. "Il Silenzio degli Innocenti" e "Red
Dragon" di Jonathan Demme e "Hannibal" di Ridley Scott, sono i
film tratti dai romanzi di Thomas Harris, come abbiamo detto, tutti e tre che
vedono l'interpretazione di Anthony Hopkins, datati 1991, 2001 e 2002, ma non
sono gli unici film che ci raccontano la storia di Hannibal Lecter, a questi
vanno aggiunti "Manhunter - Frammenti di un omicidio" del 1986 e
"Hannibal Lecter, le origini del male" del 2007 con protagonista
Gaspard Ulliel.
E ora la serie tv. Anche qui il nostro cannibale è uno
psichiatra, tra gli altri è anche psichiatra dello stesso suo alter-ego Will
Graham, ed in più è anche serial-killer, famoso con il nome di
"Squartatore di Chesapeak" – che omaggia il più noto Jack lo
Squartatore – la cui reale identità nessuno conosce. Solo il pubblico da casa
segue tutte le vicende addentrandosi, come dicevamo prima, nella mente confusa
di Will Graham, le cui doti investigative lo porteranno a capire per primo che
il vero squartatore è Hannibal. Le sue abilità e l'empatia che lo legano ai
vari assassini seriali, porteranno pian piano Will sull'orlo del baratro, in
quel filo che, come anche il telespettatore, lo porteranno tra la pazzia e la
realtà. Una mente malsana che lo spingeranno a fidarsi inizialmente del noto
dottor Lecter, capendo a poco a poco di avere di fronte una mente malata ancor
peggio della sua.
Assisteremo spesso a importanti cene in casa Lecter, che è
anche un bravissimo cuoco, in cui le pietanze sono pezzi di corpi umani, ma
nessuno lo sa e nessuno lo capisce, visto che è tutto squisitissimo. Ai due
protagonisti, si aggiungono: Alana Bloom (Caroline Dhavernas), professoressa di
psicologia, che collabora con l'FBI, ex allieva di Lecter, che nutre dei
sentimenti per Graham; Jack Crawford (Laurence Fishburne), capo della sezione
"scienze comportamentali" dell'FBI;gli agenti della scientifica:
Beverly Katz (Hettienne Park), Jimmy Price (Scott Thompson) e Brian Zeller (Aaron
Abrams) che diventeranno personaggi di rilievo soprattutto dalla seconda
stagione in poi; ed infine Bedelia Du Maurier, interpretata da Gillian Anderson
("X-Files", "The Fall"), psichiatra che ha in cura
Hannibal.
Bella la regia, buono il cast, ottimi gli effetti speciali ed
interessante ovviamente l'idea da cui parte tutto, perché la storia di Hannibal
Lecter, seppur ormai vista in molte salse diverse, resta una storia brillante
ed affascinante, ma tutto si ferma qui, nel senso che la storia rimane un po'
bloccata su quella geniale idea di base che non è originale, ricordiamolo,
perché scritta tempo fa da Harris, ma non è qualitativamente nemmeno vicino a
"Il Silenzio degli Innocenti", del film vincitore dei 5 premi Oscar
più importanti (miglior film, migliore regia, miglior attore e attrice
protagonisti e migliore sceneggiatura non originale), la serie ha ben poco. Si
deve seguire con mente lucida, sgombra, non ci si deve lasciare travolgere
dagli eventi e si deve fare un gran sospirone ogni volta che finisce un
episodio per farsi scrollare di dosso l'ansia che trasmette. In fin dei conti,
è uno di quei telefilm "per amanti del genere". La seconda stagione
sta andando in onda proprio in queste settimane su Mediaset Premium, mentre la
terza partirà a breve sulla NBC.
Personaggi e
doppiatori:
Hannibal
Lecter (Roberto Pedicini)
Will Graham
(Gianfranco Miranda)
Jack Crawford
(Massimo Corvo)
Alana Bloom
(Federica De Bortoli)
Beverly Katz
(Domitilla D'Amico)
Jimmy Price
(Luca Dal Fabbro)
Brian Zeller
(Giorgio Borghetti)
Bedelia Du
Maurier (Roberta Pellini)
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