"The Fall", è una nuova serie inglese, in arrivo dalla BBC Two. "Caccia al serial killer" è l'evitabile sottotitolo italiano. Un poliziesco che fa
l'occhiolino a "Broadchurch" ed al suo conseguente
successo. Ma chiariamo subito che non ci troviamo di fronte allo
stesso livello qualitativo e narrativo. "Broadchurch" ha
alle spalle una sceneggiatura che ha il potere di calamitare l'attenzione del telespettatore e di trascinarlo nella storia. "The Fall", invece, è più
lento, poco credibile in alcuni aspetti e decisamente poco attraente.
Conosciamo il serial killer fin dalle prime battute e questo
ovviamente non fa altro che far scemare l'attenzione rapidamente se il telefilm non è sostenuto da una buona sceneggiatura. La
brevità della stagione aiuta. Cinque episodi sono giusti per una
trama che si sviluppa a piccoli passi, ma che non esplode mai del
tutto.
Probabilmente la seconda stagione seguirà più o meno la
stessa andatura, anche se sul finire della prima la nostra
protagonista scoprirà finalmente chi si cela dietro il volto del
serial killer che sta mettendo paura in una inedita Irlanda del Nord.
La protagonista non è altro che l'ex Dana Scully di "X-Files",
Gillian Anderson, che dopo anni di tentativi andati a male,
finalmente, sembra aver trovato una serie di successo. La Anderson
qui interpreta la sovrintendente della Polizia locale, Stella Gibson,
alla ricerca di Paul Spector, interpretato da Jamie Dornan, che
prossimamente interpreterà il famoso Christian Gray nella
trasposizione cinematografica del best-seller "50 sfumature di
grigio". Ma qui Dornan interpreta in maniera decisamente poco
credibile e con una discreta carenza attoriale - ci fa decisamente
rimpiangere serial killer come Dexter Morgan e Hannibal Lecter -. Uno
psicologo con una moglie Sally Ann Spector (Bronagh Waugh) e due
figli - la figlia maggiore, Olivia (Sarah Beattie), ha una sorta di
capacità legata alle premonizioni - facendo parte della classica
famiglia "felice".
Ma Paul ha una doppia vita, psicologo di
giorno e assassino di notte, prendendo di mira giovani
donne in carriera della città di Belfast e dopo essere in qualche
modo entrato in relazione con loro, entra nelle loro case, le
violenta e le uccide, senza lasciare alcuna traccia. Sono
fondamentalmente pochi i personaggi protagonisti, ad essi se ne aggiungono altri secondari e periferici. Ma durante la
seconda stagione entrerà a far parte del cast Colin Morgan, il
Merlino di "Merlin", che finalmente riesce a trovare nuova
collocazione seriale. Seconda stagione che sarà composta da un
episodio in più, sei e non cinque, appena andata in onda i
Inghilterra e Irlanda con ascolti da record in entrambi i casi.
Il
creatore Allan Cubitt, che ha già lavorato nella scrittura di due
episodi della prima stagione di "Sherlock", ci propina un
crime che stanca, unendo un personaggio di tutto rispetto, quello di
Stella Gibson, interpretato da una convincente Gillian Anderson che
da al personaggio la giusta dose di durezza e acume, molto libertina, che ci fa capire sin da subito che non è una
donna complicata nella gestione dei rapporti umani e sessuali,
ha un forte temperamento, Stella sa quello che vuole. Di
contro poco interessante è il personaggio del killer in questione, non solo perché
Dornan non si può proprio definire un ottimo attore, forse anche per
inesperienza, ma anche perché il suo personaggio è un dejavù. Lo psicologo che unisce la bella famigliola all'attività di
psicopatico è trito e ritrito e di certo non crea quel fascino che in un thriller l'assassino deve assolutamente avere.
Entrambi i protagonisti sono accomunati dall'essere decisi e
determinati ed hanno un aspetto morboso sulla sfera prettamente
sessuale, che in qualche modo li accomuna e che, pur non
conoscendosi, li attrae l'uno all'altra. Alcune cose sono
poco credibili, come dicevamo, e decisamente evitabili, le capacità
poco chiare della bambina, l'abilità del padre di sottrarre
portafogli alle giovani prede, con una facilità alla Neal Caffrey di
"White Collar", senza avere il minimo fascino di
quest'ultimo. Si potrebbero anche definire piccolezze, in confronto
poi agli ascolti riportati in patria che scacciano qualsiasi tipo di
critica, e forse è vero, perché in fin dei conti "The Fall"
è fatta bene, essendo una serie lenta è ovvio che sia curata anche
nei minimi particolari, però soffre di carenze non si poco conto e di certo
non siamo di fronte al nuovo "Sherlock" o al nuovo
"Broadchurch".
Personaggi e doppiatori:
Stella Gibson (Claudia
Catani)
Paul Sector (Niseem
Onorato)
Sally Ann Spector
(Federica De Bortoli)
Olivia Spector (Arianna
Vignoli)
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