Provate
a mettere insieme "bambini che si inventano i mestieri
più disparati",
"una voce che sappia recepire appieno quello sguardo e quei
desideri" e "il mondo di oggi", "I lavori
scomparsi e il lavoro che
non c'è", fanno meravigliosamente di "CapoLavoro" di
"Musica per Bambini",
un cocktail micidiale e a rischio assuefazione, se il nostro rispetto
al passato ha finanche meno spigoli musicalmente, dove stupisce
ma con giudizio per così dire e attinge alla melodia forse come
mai prima. Intelligenza rara, piglio punk schizzoide in un riuscito melting pot di linguaggi tra loro solo apparentemente lontani,
attitudine giocosa, sempre fuori dagli schemi, a disegnare una
realtà più complice o quanto meno sostenibile, il bello è che
non c'è
il rischio di un esercizio stilistico fine a se stesso,
anzi... geniale
è la definizione che viene più appropriata per descrivere i brani
e non è di certo la prima volta che Manuel Bongiorni ci
delizia. "Dal
dottore": è punk hardcore schizzoide "Io ho messo un dito
nella presa
io nella pressa, facciamo fila dal dottore ore ore ore"
ficcante e
trascinante, "Bigliettaio": una sorta di dub step
irresistibile e cantilenante
"campa l'uomo sopra il treno crepa l'uomo sotto il treno costa
tanto sotto al treno costa tutto sotto al treno ti ritrovi sotto al
treno non lo fare bigliettaio tira il freno"; "Lo
squilibrista": è una
filastrocca minimal e disturbata "Se mi guardi guarda bene
vedrai che
cade tutto verso me"; "Supplente per sempre": un
Branduardi futurista
e ovviamente alterato, convulso e geniale: "Quanto potrei esser
sano se non fossi malato, quanto potrei esser vivo se solo non fossi
mai nato", che può riscontrarsi anche in "La famiglia
del Becchini":
coi bambini a far da coro "Io e la mia famiglia ci troviamo a
meraviglia anche sotto terra e anche con la guerra".
"Macellaio
dei cognati":
"Ti presento mia sorella" è un brano fondamentalmente
punk ma
decisamente variegato "Per sapere come sono buono, tenero
da tagliare,
da mangiare, da avventare"."L'accalappia topi": è
sospesa, sinuosa
e ha un appeal da favola: "E tra le case poi le svuota
di sorelle
dove le ha portate non si vedono le stelle"."Il mille
mani": accattivante
varietà di toni al potere "Con una mano ti dà conforto, con
l'altro mano ti vuole morto". L'inevitabile marcetta con
le chitarre
che si fanno sentire nel ritornello di "Trombettiero":
"Suona fiero
lallala lallala quelle grida non le voglio più sentire, certo sire"
che sembra? Richiamare i CCCP: "Che copre il suono delle
voci battagliero".
"Arbitro": fa venire in mente i Prodigy nel suo
abbinare claustrofobia
e aperture melodiche: "Fischiaaaaa"."Nipote elettronico":
acustico electro punk ma musicalmente c'è anche dell'altro,
in modo naturale: "Se la vita non ti piace dai la colpa a chi
ti pare dai la colpa alla moglie simulata che si attiva al
suo segnale"."L'addestratore
di Luigi": è una filastrocca sull'uomo comune che...
"Addestra tutti i suoi Luigi, a diventare un pò Luigi" con
le chitarre
elettriche pese nel ritornello. "L'idraulico aulico":
"Mi aggiusta
il tubo e un pò ci rubo" è un botta e risposta
altamente suggestivo
a chiudere un album che è un corpus unico e riuscitissimo.
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