In vista dell'arrivo in Italia sul
canale Mediaset Premium Mya, proprio questa sera in prima visione tv,
parliamo di "Orange is the New Black", considerata da molti
una delle novità più belle del 2013. E noi non possiamo che
confermarlo. "Orange is the New Black" non è una
comedy, così come erroneamente definita un po' ovunque, anche negli
ultimi Emmy, dove la serie è stata inserita nella categoria "miglior
serie comedy dell'anno", ma è un "dramedy". Una serie a cavallo
tra il drama e la comedy, perché se da un lato ci sono battute,
personaggi che ti strappano una risata per il loro essere fuori
dall'ordinario, ma d'altro canto non possiamo non tenere in
considerazione l'aspetto drammatico presente nelle vite delle varie
protagoniste. Trasmessa dal canale ondemand Netflix, la serie è
ispirata alle memorie di Piper Kerman in "Orange is the New
Black: My Years in a Women's Prison" ed è stata ideata da Jenji
Kohan che è stata già creatrice della bellissima serie "Weeds",
ma anche co-autrice di "Gilmore Girls", "Will and
Grance" e "Sex and the City".
Insomma: un nome, una
garanzia. "Orange is the New Black", per la gioia di coloro
che si sono affezionati alle loro strambe protagoniste, è già stato
rinnovato per una terza stagione che andrà in onda nel 2015.
L'arancione quindi diventa inesorabilmente e letteralmente il nuovo nero, diventa un
trend, una nuova moda. Protagonista è Piper Chapman (Taylor
Schilling) che in un passato non meglio identificato è stata amante
e compagna di una donna, Alex Vause (Laura Prepon), che l'ha portata
in un mondo fatto di droga e spaccio per un cartello internazionale.
Per ridurre la sua pena deciderà di denunciare Piper, così la
ragazza sarà costretta a costituirsi poco prima delle sue nozze con
Larry Bloom - interpretato da Jason Biggs, divenuto famoso per essere
stato il protagonista della saga cult "American Pie" -
perché dopo la parentesi di Alex, la donna tornerà ad essere
eterosessuale. In verità l'amore che prova per Larry è ben visibile
e palese fin da subito, almeno fino a quando non scoprirà che in
carcere con lei c'è la sua ex amante Alex e lei si troverà
nuovamente spaesata tra quel passato tormentato ed un presente che
dovrebbe portarla sull'altare tra quattordici mesi, quando sarà
finalmente libera dalla prigionia.
Intorno a questo triangolo
d'amore, ruoteranno gli incredibili personaggi che fanno parte del
mondo carcerario, uno più bello e accattivante dell'altro, che in
qualche modo diverranno tutte co-protagoniste, perché la nostra
Kohan, ci snocciolerà le loro storie episodio dopo episodio in
flashback continui, che ripercorrono i loro variegati passati.
Iniziamo dalla fresca vincitrice dell'Emmy Suzanne "Crazy Eyes"
Warren (Occhi pazzi), interpretata da Uzo Aduba, che, visto il
soprannome che porta, non può non essere che completamente fuori di
testa. Sarà una delle prime che si relazionerà con Piper;
quest'ultima crederà che la donna lo faccia solo per amicizia, ma in
realtà Crazy Eyes si innamorerà perdutamente di Piper, sarà
praticamente ossessionata, e le cose diventeranno ingestibili quando
la donna le dirà che non la ricambia e che la vede solo come
un'amica. In fondo però, quando la conosceremo meglio, la pazza
"Crazy Eyes" ci sorprenderà con il suo animo dolce e
gentile. Poi troviamo uno dei personaggi più interessanti della
serie, la cuoca Galina "Red" Reznikov, interpretata
magistralmente da Kate Mulgrew. Lei si occupa appunto della gestione
della cucina del carcere, visto che in precedenza possedeva un
ristorante col marito, nel quale si relazionava con la mafia russa.
Red, dapprima sarà astiosa nei confronti di Piper, ma poi si
scoprirà essere una donna con uno spirito molto materno, soprattutto
per le ex tossicodipendenti, tra cui, Nicky (Natasha Lyonne), una
ragazza con un passato difficile che supererà la sua dipendenza
dalla droga grazie all'aiuto di Red e che avrà una relazione con
Lorna Morello (Yeal Stone), ma quest'ultima la lascerà perché non
vuole più tradire il suo fidanzato che l'aspetta fuori e con cui
dovrà presto sposarsi. Altro personaggio che entrerà a far parte
della vita di Piper è Tiffany "Pennsatucky" Doggett (Taryn
Manning). Si trova in carcere per aver assassinato una infermiera
semplicemente perché aveva ironizzato sul numero di aborti che
Tiffany aveva già avuto. I protestanti che si trovano fuori da
quella clinica per opporsi all'aborto, vedono il gesto della donna
come una manifestazione di protesta e quindi diventerà un idolo per
loro. La donna ormai crede di avere una relazione diretta con Dio,
che agisca attraverso lei. Questo la porterà ad avere molti
contrasti con Piper ed Alex, a tal punto che nel finale di stagione
le due si troveranno faccia a faccia in una lotta impari.
E poi
ancora troviamo: Sophia Burset (Laverne Cox), la donna transgender,
in carcere per frode, ma con un figlio avuto dalla relazione con la
sua ex moglie, in quell'altra vita, quando mentiva a tutti, era
ancora un uomo e faceva il vigile del fuoco; Poussey Washington
(Samira Wiley), figlia di un maggiore dell'esercito americano, si
innamorerà di Taystee (Danielle Brooks), una ragazza eterosessuale
col sorriso coinvolgente che riesce ad uscire anticipatamente dal
carcere, ma che non starà fuori molto a lungo. Quando Poussey
scoprirà che l'amica è tornata dentro, si arrabbierà molto. Tra le
due ci sarà un dialogo commovente in cui Tastee le dice: "Cos'è
che non ti dicono quando esci? Che ti stanno attaccati al culo come
il KGB. Coprifuoco tutte le sere, devi pisciare in una tazza quando
dicono loro, devi fare tre colloqui alla settimana per dei lavori che
non avrai mai. L'agente per la libertà vigilata chiama di continuo
per controllare. Lavoravo part-time da Pizza Hut e dovevo ridare 900
dollari di tasse alla prigione. Non avevo un posto dove stare.
Dormivo sul pavimento di casa di mia cugina di secondo grado, come un
cane... e c'erano altre sei persone in due camere. Una di quelle
stronze mi ha rubato l'assegno. Ho avuto i pidocchi. Tutti quelli che
conosco sono poveri, in prigione o morti. Nessuno mi chiedeva com'era
andata la giornata. Cavolo, stavo impazzendo, sai? Qui so come
muovermi. Dove stare e quali regole seguire. Ho un letto... e ho te".
Da ricordare anche Dayanara "Daya" Diaz (Dascha
Polanco), una ispanica che ha una relazione con la guardia John
Bennett (Matt McGorry), da cui verrà messa incinta. Ma per evitare
che John venga licenziato, finge di essere stata violentata da George
"Pornstache" (Pornobaffo) Mendez (Pablo Schreiber),
un'altra guardia, dal carattere pessimo, scontroso e sempre alla
ricerca di una detenuta con cui fare sesso. Sam Healy invece, interpretato da Michael J. Harney, è l'assistente
personale di Piper, a cui la donna deve far riferimento per qualsiasi
problema. Inizialmente cerca di instaurare un legame di
collaborazione con Piper dimostrandosi affabile e accondiscendente,
poi cambia il suo comportamento in maniera repentina quando scopre
Piper ballare con Alex in atteggiamenti da lui ritenuti inopportuni. A tutti i personaggi sopra elencati ovviamente se ne aggiungo molti
altri, meno importanti, ma pur sempre influenti nei vari rapporti
sociali principali. Non li elencheremo tutti in questa occasione, ma
paradossalmente, se in altre occasioni abbiamo detto che i troppi
personaggi spesso rendono un telefilm troppo caotico, con troppa roba
intorno, in questa occasione invece la quantità eccessiva del cast
non si nota nemmeno.
Le storie sono così ben studiate, che
non fanno da contraccolpo, ma rendono il tutto perfettamente
omogeneo, proprio come se dovesse andare tutto così, perché ognuno
di essi è messo nel posto dove dovrebbe stare e l'assenza di uno di
loro porterebbe un vuoto nella sceneggiatura. Già dai primi episodi
si nota che la serie funziona benissimo, con l'ingresso di Piper in
carcere, di questa donna chic e borghese, che si troverà
completamente spaesata e impaurita dal nuovo mondo. I flashback la
fanno da padrone in questo racconto corale, pieno di donne con storie
incredibili alle spalle, che in ogni episodio si alternano,
costruendo una amalgama perfetta tra rapporti sociali e drammi
singoli. E' proprio questo il punto di forza della serie, che
episodio dopo episodio porta il telespettatore ad immedesimarsi in
ognuno di quei personaggi, in ognuna di quelle donne, ma anche in
quei pochi uomini che ruotano intorno alle varie storie di ognuna di
loro, donne che all'apparenza sono senza macchia e senza paura, ma
dietro l'involucro di facce perennemente incazzate e pronte ad irarsi per ogni piccola cosa, c'è la fragilità, la paura di non
essere più accettate nel mondo esterno, una volta fuori da quelle
mura che le tiene "al sicuro".
Ci sono donne che piangono,
che lottano contro i rimpianti, donne che si cercano un loro spazio
in un mondo parallelo, che è quello delle carceri, un luogo in cui
si creano determinate gerarchie, determinate amicizie e relazioni,
lottando giorno dopo giorno per avere quella precaria indipendenza e
quella posizione sociale che fuori da lì non servirà più a nulla.
"Orange is the New Black" è tutto questo e molto altro. E'
un serial che ci fa vedere la prigionia forzata in modo completamente
diverso da quello che siamo abituati a conoscere,
smontando tutte le nostre certezze, gli incastri si
snodano man mano lasciando trasparire una fratellanza tra queste
donne che non ti aspetteresti, ovviamente esasperando il tutto. Ma
"Orange is the New Black" è fatto così bene, che in
realtà sembra quasi un documentario, più che un telefilm. Le
interpretazioni sono talmente incisive e attraenti che spesso ci si
dimentica che sia tutta una finzione.
Personaggi e doppiatori:
Piper Chapman (Francesca Fiorentini)
Alex Vause (Laura Romano)
Red Reznikov (Angiola Baggi)
Crazy Eyes Warren (Gemma Donati)
Larry Bloom (Emiliano Coltorti)
Nicky Nichols (Letizia Campa)
Taystee Jefferson (Benedetta Degli
Innocenti)
Pennsatucky Doggett (Valentina Favazza)
Sam Healy (Mario Cordova)
Lorna Morello (Sabrina Duranti)
Poussey Washington (Giulia
Franceschetti)
John Bennett (Stefano Sperduti)
George Mendez (Riccardo Scarafoni)
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