Uscirà il prossimo 10 novembre l'ultimo lavoro dei sempre vivi Pink Floyd dal titolo "The endless river", raccolta di out-take facenti parte della session di registrazione di "The division bell", album del 1994. Si tratta di 18 attesissime tracce strumentali, frutto delle jam che David Gilmour, Nick Mason e Rick Wright (scomparso nel 2008), tennero nel 1993 tra Britannia Row e Astoria Studios a margine delle incisioni del loro ultimo disco in studio. Fa eccezione il brano "Louder than Word", l'unico cantato ed il cui testo è stato scritto da Polly Samson, moglie di Gilmour. Il chitarrista, insieme a Mason e ai produttori Phil Manzanera, Martin Glover e Andy Jackson, ha rielaborato il materiale originale.
"Per sformare quest'ultimo album - ha dichiarato David Gilmor - abbiamo ascoltato più di 20 ore di musica suonata da noi tre e abbiamo scelto ciò su cui volevamo lavorare. Nel corso dell'ultimo anno abbiamo aggiunto delle parti nuove, riregistrato delle altre e attualizzato la vecchia tecnologia di studio di allora, così da avere un nuovo album dei Pink Floyd da ventunesimo secolo. Rick se ne è andato e con lui se n'è andata per sempre la possibilità di rifare quei brani, quindi ci è sembrato giusto rendere disponibili, come parte del nostro catalogo, queste versioni rivisitate e rilavorate".
La copertina del disco ritrae un barcaiolo che rema su un "endless river", ovvero su un fiume infinito fatto di nuvole - probabilmente per ricordare l'amico scomparso che ha contribuito a sua insaputa all'uscita dell'ultimo lavoro - che è stata realizzata da Ahmed Emad Eldin, digital artist egiziano di 18 anni, rielaborato dallo studio inglese Stylorouge, dando spazio così, non solo a chi nella scena artistica c'è da 50 anni, ma anche alle nuove leve talentuose. E c'è chi già si commuove al ricordo di quella musica, di quei suoni nostalgici.
La copertina del disco ritrae un barcaiolo che rema su un "endless river", ovvero su un fiume infinito fatto di nuvole - probabilmente per ricordare l'amico scomparso che ha contribuito a sua insaputa all'uscita dell'ultimo lavoro - che è stata realizzata da Ahmed Emad Eldin, digital artist egiziano di 18 anni, rielaborato dallo studio inglese Stylorouge, dando spazio così, non solo a chi nella scena artistica c'è da 50 anni, ma anche alle nuove leve talentuose. E c'è chi già si commuove al ricordo di quella musica, di quei suoni nostalgici.
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