1.
Francesco Renga 2. Arisa 3. Renzo Rubino 4. Perturbazione 5. Gualazzi
e The Bloody Beetroots 6. Cristiano De Andrè 7. Giusy Ferreri 8.
Antonella Ruggiero 9. Noemi 10. Riccardo Sinigallia 11. Francesco
Sarcina 12. Giuliano Palma 13. Ron 14. Frankie Hi Nrg, questa la
classifica provvisoria che arriva ben oltre la mezzanotte insieme al
passaggio “giusto” di Rocco Hunt (6+) e The Niro (7-) tra i
giovani dove non è da buttare il brano di Veronica De Simone (5,5)
al contrario di quello di Vadim (4,5). Classifica che sostanzialmente
è in larga parte condivisibile, anche se De Andrè e Sinigallia
meritavano posizioni più nobili e il brano della Ferreri è forse la
canzone più debole di tutta la rassegna.
La
terza serata del Festival di Sanremo si apre col ricordo del Maestro
Claudio Abbado con le Nozze di Figaro dirette dal Maestro Diego
Matheuz
ed eseguita dall’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia e
prosegue con “l’inutile idiota e l’utile idiota” che sembrano
badare al sodo, ovvero alla gara, che vede susseguirsi le esibizioni
di Rubino (Voto: 7), la Ferreri (5--), Frankie (6--), Gualazzi e The
Bloody Beetroots (6,5), De Andrè (7,5). Un toccante monologo della
Littizzetto (7,5) sulla disabilità contrapposta alla moda della
chirurgia estetica precede il balletto di
Dergin
Tokmak, ballerino e acrobata tedesco, famoso per le sue performance
con le stampelle. Tokmak, classe '73, affetto da poliomelite dall'età
di un anno, ha perso il controllo della sinistra e in parte della
gamba destra. Dal 2004 è un acrobata del Circle du Soleil.
A
seguire un altro brevissimo monologo su Van Gogh a cura di Flavio
Caroli, funzionale a mettere in scena una finta polemica con un
signore che urla in sala: “E’ il Festival della canzone e allora
bisogna cantare” che segna l’entrata in scena di Shai
Fishman and the a cappella all stars, tra i più seguiti sul web.
Sono trenta cantanti che si esibiscono in tutto il mondo utilizzando
solo le voci per costruire melodie, canzoni e ritmica (beat box)
riproducendo i suoni di una intera orchestra. Il leader e tutti
componenti della formazione sono israeliani
(8) davvero un grande flash mob canoro. Fazio (7) si toglie qualche
sassolino “Questa volta si che era per finta”.
Si
ritorna a fare sul serio e uno dopo l’altro si susseguono le
esibizioni di Sarcina (5,5), Perturbazione (6,5), Renga (7-) e
Sinigallia (7,5), poi è il momento di Renzo Arbore (8) che risveglia
la platea dell’Ariston che omaggio anche il grande Roberto Murolo.
Ricomincia la gara con Noemi (5), Ruggiero (6), Arisa (7), Ron (5+),
Palma (6-). Dopo l’intervista con Luca Parmitano e le sue
passeggiate spaziali, la grande classe di Damien Rice (8) ammalia il
pubblico, spettatori da casa compresi e apre alla gara dei giovani.
Ascolti o meno e ora tarda non ci interessano più di tanto, ergo per
noi la terza serata del Festival è stata abbastanza scorrevole, con
il Littizzetto pensiero concentrato peccato solo sul peraltro ottimo
monologo, gli ospiti sono stati ancora una volta eccezionali e le
canzoni alla fine male non sono di certo e cosa che non guasta sono
tutte abbastanza radiofoniche, merito della precedente scrematura.
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