Voglia
di ricostruire nel nome della bellezza, è questo il messaggio che
Fabio Fazio lancia dal palco dell’Ariston (dopo che Pif “ha
presentato Sanremo” e anche “Sanromolo, in quello che può
considerarsi il prefestival) mentre due operai disperati fanno
tornare alla mente il celebre episodio di tanti anni fa con Baudo
alla conduzione, ripreso tra l’altro a mò di gag dai Soliti Idioti
un paio d’anni fa. “Dicono Loro” che… Fazio legge la lettera
come promesso, dopo Ligabue che omaggia insieme a Mauro Pagani il
compianto Fabrizio De Andrè, con un’intensa e spoglia versione di
“Crueza de ma”. E’ arriva il turno “dell’irresponsabile
Lucianina” chiamata a destabilizzare come sempre “il bravo
presentatore” e meno male: “Visto che tu non vuoi i fiori sul
palco, li ho messi sulle tette…” Arisa apre ufficialmente la gara
con “Lentamente”, brano raffinato e suggestivo, una marcetta
eterea che avrebbe di certo bisogno di più ascolti, infatti passa
“Controvento”, (l’annuncio è dato da Tito Stagno) radiofonico
e semplice, con un bel lavoro di archi, che arriva immediatamente;
nel complesso entrambe le canzoni confermano come Arisa sia cresciuta
moltissimo in questi anni e come dice Lucianina: “Sei venuta qui
con gli occhiali neri, adesso guarda che gnocca che sei diventata”.
Francesco
di Gesù in arte Frankie H Nrg Mc, presenta da prima “Un uomo è
vivo”, che ha un bel testo ma musicalmente e a livello armonico
sembra una b-side di Jovanotti, poca cosa, decisamente meglio
“Pedala”, col ritmo in levare e un testo ricco di metafore
calzanti, coi cori e i fiati in evidenza nel ritornello… che
infatti, annunciata da Francesca Dallapè e Tania Cagnotto, è la
canzone che il nostro canterà nelle prossime serate. E’ il momento
della splendida Laetitia Casta che torna a calcare il palcoscenico
sanremese dopo ben quindici anni e con Fazio duetta, con la scusa di
una gag trita e ritrita, su classici italiani e francesi, che culmina
nell’esecuzione di “Silvano” dell’indimenticato Enzo
Jannacci, con Fazio che indossa l’impermeabile di Enzo, portato dal
figlio Paolo, al pianoforte. Un momento sicuramente toccante e sono
buone le interpretazioni vocali dei due, peccato solo per la poca
originalità della scenetta messa in piedi. Si torna alla gara con
Antonella Ruggiero che esegue due brani di altissima classe, con la
sua voce eccelsa a dominarli e prendersi inevitabilmente la scena, a
passare è la più “d’impatto” “Da lontano”, una ballad
solenne e suggestiva, non male di certo “Quando balliamo”, più
morbida, sinuosa che però non può contare su un ritornello per così
dire “forte”. Amauris Perez, reduce da “Ballando con le
stelle”, annuncia il passaggio e scherza con Lucianina in preda a
una crisi ormonale.
Si
continua con gli sperimentali Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots,
“Liberi o no” annunciata dal Professor Svaldini, è energica e
trascinante, su movenze dance funky e coro gospel, perfettamente
riuscita dunque la commistione, decisamente da dimenticare “Tanto
ci sei”, il testo più debole dell’intera kermesse, un blues/soul
inframmezzato dai synth. Dopo il terremoto Carrà, tralasciando il
meedley dei suoi brani, è sicuramente divertente il duetto con la
Littizzetto che prelude alla grandissima prova di un Cristiano De
Andrè in stato di grazia, due brani da pelle d’oca, soprattutto
“Invisibili” (che vedrai che resterà nella storia, dice Fazio) e
quello che passa effettivamente il turno, l’ospite dedita
all’annuncio è Cristiana Capotondi, “Il cielo è vuoto”, che
ha un crescendo di pathos emotivo che ha facile presa sulla giuria.
Deludono un po’ invece i Perturbazione, “L’Italia vista dal
bar” soprattutto non riesce nel suo intento, appare consolatoria e
ha poco mordente, nonostante un buon bridge, meglio “L’unica”,
il brano che passa, annunciato da Massimo Gramellini... più vicina
alle sonorità di Musica X. Cat Stevens (“E’ per questo che mi
piace fare Sanremo, ammette Fazio) regala emozioni e magia come solo
i grandi sanno fare, “Father and Son” ovviamente fa la parte del
padrone … e degli applausi. Dopo un bello e breve omaggio a Roberto
“Freak” Antoni, Giusy Ferreri presenta “ L’amore possiede il
bene”, dalla struttura circolare, orecchiabile il giusto, ma che
non affonda il colpo e la canzone che passa il turno, (annunciata
dall'attore Marco Bocci) “Ti porto a cena con me”, più monocorde
e standard… l’impressione è che in “Il mare immenso” di
qualche anno fa sembrasse decisamente più a suo agio o quanto meno
rendesse di più.
In
estrema sintesi, una prima serata, con poche sbavature e un buon
ritmo, dove la Litizzetto (7,5) fa la fortuna di Fazio (6,5), dove
Cat Stevens (9) per forza di cose primeggia su tutti gli ospiti,
Ligabue (7,5) Laetitia Casta (7+) e Raffaella Carrà (6,5) e
Cristiano de Andrè (8) si prende la palma del migliore in campo fra
i cantanti, Arisa (7+), Ruggiero (7), Frankie Nrg (6-) Gualazzi e
Bloody Beetroots (6-) Perturbazione (5,5) Ferreri (5-).
Commenti
Posta un commento