Gli elementi Moltheni e Pineda si uniscono magicamente e danno vita al nuovo ep di Umberto Maria Giardini, "Ognuno di noi è un pò Anticristo" 5 brani, dove sono appunto messi maggiormente a fuoco i temi rispetto alla Dieta dell'imperatrice , soprattutto sonori e si integrano amabilmente, per quello che è un antipasto succoso del nuovo album atteso per l'anno a venire. 5 brani senza pecche, che denotano una loro coesione intrinseca, frutto della giusta amalgama, del sapiente dosaggio delle ispirazioni del nostro, che conferma ancora una volta il suo talento:
"Fortuna ora": folk psichedelico cupo e sospeso rischiarato dalla melodia del ritornello, con una coda strumentale più sostenuta, ammaliante e oscura: "nel silenzio di un tramonto ti amerò padrona del mio collo"
"Oh gioventù": traccia interamente strumentale dal mood anni 70 con le chitarre e il rhodes che duettano alla perfezione,assolutamente trascinante.
"Regina della notte": intensa rock ballad, giocata per sottrazione che esplode nella melodia prepotente del ritornello: "e meno male che c'eri che illuminavi la notte che prosciugavi le acque... che anticipavi i miei piani"
"Omega": "io ti ritroverò tra le pieghe del corredo della vita mia"... un sound decisamente più rock anni 90 e un piglio più deciso, per questo brano ancora una volta trascinante, ricco di dissonanze, che trovano sfogo nel finale strumentale a tinte noise: "avrei potuto dirti tante cose fermare il tempo e i giorni e invece attratto dal profumo della fica ti ho lasciato andare via"
"Tutto è anticristo": con la strofa aggressiva dall'incedere martellante e il ritornello diradato si chiude come meglio non si potrebbe l'ep: "sei dappertutto persino nel piatto in cui mangio e poi lavo"
Commenti
Posta un commento