Affascinante e oscuro, si potrebbe definire così questo terzo album targato Pivirama, che rilasciano un lavoro coeso, scarno ed efficace. Maturi e consapevoli, tra suggestioni psichedeliche e ammiccamenti pop, su un impianto post rock di base, con sonorità tipicamente inglesi, il gruppo capitanato da Raffaella Daino non spinge quasi mai sull'acceleratore, ma suggestiona felicemente l'ascoltatore catapultandolo in un vortice di cupa bellezza, abbagliando il mood notturno col chiarore della melodia, un disco intimista, un viaggio onirico che non può che deliziare, a partire dalla solenne e sinuosa nell'incedere "Sick" dalle sfumature retrò e dal ritornello appiccicoso "i don't want you", da segnalare l'ottimo intermezzo strumentale coi synth in evidenza, si prosegue con "Just for a while": con le sue aperture melodiche nel ritornello, "SonicaMente ": lucida e amara nel testo "e non sento niente tengo la frequenza e mi ritrovo in un labirinto sonico"evocativa col suo uso calzante dell'elettronica, "War" con le chitarre elettriche in evidenza, suggestiva e intensa dal piglio quasi doorsiano nel ritornello, ripresa sul finale anche dal live unplugged a Radio 1 Rai - Demo in Concert", ottima anche questa versione, il brano a nostro modo di vedere migliore della raccolta insieme a "Fantasy" suadente, con un'ottima parte finale con un crescendo strumentale col pianoforte in primo piano "lost in my mind"... "I am mine" è la traccia più sporca, più rock e diretta, anche nel testo e quindi sono ancora le chitarre elettriche protagoniste, taglienti ed efficaci. "Difference" è una ballad con tanto di intermezzo rap "ciò che conta veramente... veramente non pensavo allo spessore del conto corrente"ad opera di Claudio "Keyo" Ognibene, "Calling" altra ballad cupa e preziosa, (ripresa da Lost del precedente lavoro) alternando ancora una volta italiano e inglese: " aspettero' che torni il giorno e non me ne andro' finchè la nebbia non si dissolva e preghero' che la luce sciolga il gelo"" Mom theresa": un discorso di Madre Teresa, su base electro ambient, breve e suggestiva chiude di fatto l'album.
Affascinante e oscuro, si potrebbe definire così questo terzo album targato Pivirama, che rilasciano un lavoro coeso, scarno ed efficace. Maturi e consapevoli, tra suggestioni psichedeliche e ammiccamenti pop, su un impianto post rock di base, con sonorità tipicamente inglesi, il gruppo capitanato da Raffaella Daino non spinge quasi mai sull'acceleratore, ma suggestiona felicemente l'ascoltatore catapultandolo in un vortice di cupa bellezza, abbagliando il mood notturno col chiarore della melodia, un disco intimista, un viaggio onirico che non può che deliziare, a partire dalla solenne e sinuosa nell'incedere "Sick" dalle sfumature retrò e dal ritornello appiccicoso "i don't want you", da segnalare l'ottimo intermezzo strumentale coi synth in evidenza, si prosegue con "Just for a while": con le sue aperture melodiche nel ritornello, "SonicaMente ": lucida e amara nel testo "e non sento niente tengo la frequenza e mi ritrovo in un labirinto sonico"evocativa col suo uso calzante dell'elettronica, "War" con le chitarre elettriche in evidenza, suggestiva e intensa dal piglio quasi doorsiano nel ritornello, ripresa sul finale anche dal live unplugged a Radio 1 Rai - Demo in Concert", ottima anche questa versione, il brano a nostro modo di vedere migliore della raccolta insieme a "Fantasy" suadente, con un'ottima parte finale con un crescendo strumentale col pianoforte in primo piano "lost in my mind"... "I am mine" è la traccia più sporca, più rock e diretta, anche nel testo e quindi sono ancora le chitarre elettriche protagoniste, taglienti ed efficaci. "Difference" è una ballad con tanto di intermezzo rap "ciò che conta veramente... veramente non pensavo allo spessore del conto corrente"ad opera di Claudio "Keyo" Ognibene, "Calling" altra ballad cupa e preziosa, (ripresa da Lost del precedente lavoro) alternando ancora una volta italiano e inglese: " aspettero' che torni il giorno e non me ne andro' finchè la nebbia non si dissolva e preghero' che la luce sciolga il gelo"" Mom theresa": un discorso di Madre Teresa, su base electro ambient, breve e suggestiva chiude di fatto l'album.
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