Niente male davvero questo "Come pecore in mezzo ai lupi" e più che positivo esordio sulla lunga distanza, il gruppo riesce ad esprimere evidenti e suggestive le dinamiche che compongono il proprio sound, rilasciando una prova senza smagliature, con un tiro già abbastanza maturo.
C'è tanta Inghilterra in queste canzoni, più precisamente ci sono i tardi anni '80 che si amalgamano con i primi '90, c'è un impatto rock sporco, per un suono pastoso, persino saturo e venendo ai nostri confini, Federico Fiumani appare qua e la, come in "Tasche piene": "ho fatto uso delle sostanze più antipatiche perchè ti preoccupassi per me" una delle migliori tracce del lotto, la sensazione che questo rimando ci venga in mente dopo ascolti ripetuti e in una traccia verso la fine del disco, non ci sembra casuale, perchè ci da una chiave di lettura non da poco, considerata la figura di Fiumani, non è c'entra niente con la band intendiamoci, magari non sarà pure un riferimento per loro, quello che ci interessa è nell'ascolto, ritrovare un certo approccio alla scrittura e alle dinamiche, ci aiuta in sostanza ancor meglio a inquadrare la band... un suono dunque caldo e avvolgente, tagliente e oscuro, che però si esprime liberamente nella melodia "non facile", come nella prima traccia "Figlio illegittimo Di Kurt Cobain" tirata e ariosa allo stesso tempo, molto ben costruita: "Oggi il cielo sopra il porto ha il colore della tv sintonizzata su un canale morto", cosa che si nota anche nelle tracce che seguono, dove spicca il lavoro in fase di arrangiamento: "Apridenti": le nostre vite si sfioravano continuamente" e l'ancor più diretta e immediata "Retromania che ha il solo difetto di durare così poco: "io vorrei cambiare suono".... i ritmi si abbassano e crescono di intensità e cupezza in "12 giugno" :"questa notte sembra davvero tutto finto ma sulla carne ho un segno" e "Il Nostro Paese Diviso In Due" "per me è una fitta al cuore usarla per le mie ambizioni underground"... si nota la ricerca nelle soluzioni strumentali adottate e se benchè figlie di certe sonorità... il risultato non dispiace di certo... "Dr. Lennon" è un prendere aria per così dire, coi suoi cori e fa il paio per brevità con "Aiutaci Matteo" scarna e incisiva "come stai ma che domanda è?" per proseguire con la botta rock più consueta di "La partita di calcio infrasettimanale" ricca di ironia e la a tratti Verdeniana "Smaltire tra le scimmie": odiosa sorte invia la tua immagine sfacciatamente giovane e forte", trascinante ed evocativa... come sinuosa e arrembante (nell'attacco del ritornello) è la conclusiva "Scheletri Nascosti":"Cercando di incontrare mezzo grammo di amore addirittura una persona speciale".
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