Sono passati tre anni dal precedente album, tre anni che hanno portato a tanti cambiamenti, adesso siete una vera e propria band, raccontaci un pò di quello che ti è successo e che ha portato a Too many late nights... che definiremmo blues anima/le?
Tre anni intensi sotto molti punti di vista.
Tra il 2010 e la prima meta' del 2011 ho fatto tante date da solo,piano voce principalmente,in giro per l'Italia per promuovere Rhaianuledada (Songs to Sissy).Mi rendevo conto,più suonavo,di avere bisogno di qualcosa che si allontanasse dal concetto di cantautore e dal concetto di ballata.Non sentivo più di appartenere ad esse ed in generale aveva proprio iniziato ad annoiarmi il concetto di "cantautore" fine a se stesso.
Incominciai allora ad inserire nel set dei live delle improvvisazioni con il mandolino elettrico,imbastardendone il suono e giocando più sulle ritmiche con tutto quello che mi capitava sotto mano.
Sentivo la riposta del pubblico crescere rispetto queste improvvisazioni,che andavano trovando una propria struttura e forma......
Con l'ingresso in formazione di Anna Balestrieri ed Alessandro Falzone,abbiamo potuto approfondire ed esplorare ambienti sonori volutamente più "sonici,anche grazie alla intensa attività live svolta in trio.
Frutto dei tanti chilometri fatti insieme,sudore e lacrime hanno portato a" Too Many Late Nights" uscito lo scorso 11 Maggio per 800a Records e prodotto da Mr.Fabio Rizzo.
Noi abbiamo citato Waits, Cave, Beck tralasciando Drake, Smith... e l’incipit che fa tanto "Play" alla Moby... a te...
Hmmmm......
Grandi nomi che davvero non scomoderei.
Io nel mio piccolo,cerco di fare il meglio che posso,questo e' quanto.
Che vengano fuori dei riferimenti può farmi più o meno piacere,ma non e' un aspetto della faccenda che mi tocca più di tanto.
Dopo 3 album ed una infinita' di paragoni fatti dalla stampa etcetc,vivo la cosa con grande leggerezza.
Ci regali qualche aneddoto sui brani, sulla loro stesura o altro?
"When i was married to you" che apre il disco,e' anche il primo pezzo nato inseme con Anna ed Alessandro.
Venuto letteralmente fuori dal nulla mentre provavamo,a temperature indecenti,agli Zen Arcade di Catania nel Luglio 2011
Nel testo ci sono riferimenti sottili ai primi dischi ma con un approccio completamente diverso,più riflessivo ma allo stesso tempo più scanzonato.
Si parla di matrimoni,di magia nera,il tutto,visto dal punto di vista di un micio.
Piccola curiosità,hai mai pensato di cantare in italiano?
Con l'amico Cesare Basile Ho registrato un Ep in italiano "La Canzone di Chico" con l'acronimo di "OcchioneroCane" che non ha mai visto una sua uscita vera e propria.Ma che si trova in vendita ai nostri concerti.
Non sono cresciuto con la musica italiana,mi ci sono avvicinato in tarda età, ma solo per brevi periodi.
La 800a records e l’idea dei 23 euro per sempre... un tuo parere, credo positivo... poi tu se non sbagli uscivi per la ghost records... ci racconti un pò cosa è successo?
I primi due album sono usciti per Ghost Records.
Rimane un bel rapporto di amicizia tra me e Francesco di Ghost,ma entrambi sapevamo,per una serie di motivi,che "Too many late Nights" non sarebbe necessariamente stato un album da fare uscire con Ghost Records.
Fabio Rizzo con la sua 800a Records ed i "Sückaª Studios" a Palermo dove abbiamo registrato il disco,sta facendo un grandissimo lavoro ed e' subito stato molto ricettivo nei confronti del progetto e della urgenza che sentivo.
Fabio meriterebbe più credito per quello che sta facendo per la musica in Sicilia.La 800a Card e' una grande idea,innovativa a dir poco,che può sicuramente aiutare la divulgazione della musica che viene "dal basso".
Non e' un caso che l'idea venga da Fabio,che con i suoi Waines,conosce molto bene la realtà di chi suona e si sbatte per fare emergere ciò in cui crede.
Chi ti piace oggi in Italia e come vedi la scena indie in particolare?
Di quello che viene definito "nuovo cantautorato" apprezzo solo Antonio Di Martino,che rimane,a mio parere, una spanna sopra a tutti gli altri cantautori italiani in termini di scrittura.
La scena Indie e' affollatissima.
Il termine stesso per me e' piuttosto futile ed ormai sputtanatissimo.Si corre il rischio di generalizzare.Facendo convergere sotto "Indie" una serie di generi e stili musicali diversissimi tra loro e che molto poco hanno a che fare gli uni con gli altri.
Detto questo,tra le nuove band apprezzo i SadSide Project che escono per Jestrai.
In Italia abbiamo la fortuna di avere grandi band come i Massimo Volume,che sono un patrimonio nazionale.Ho anche ascoltato tanto "Wow" dei Verdena ultimamente.
Prossimi impegni live o altro da segnalare ai nostri lettori...
Siamo stati selezionati per suonare allo Sziget Festival di Budapest il prossimo 7 Agosto,e' il miglior Festival in Europa.Una grande soddisfazione dopo tanti sacrifici.
Saremmo inoltre al Festival "Nuove Impressioni" di Alcamo il 17 Agosto,una bella realtà cresciuta molto negli ultimi anni grazie ad impegno e passione di un gruppo di persone a cui fa capo Riccardo Stellino.Non vediamo l'ora!
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