Osc2x - Under the sun all night long


Il poliedrico Vittorio Marchetti (Obagevi, Altre di B, Sin/Cos) con il non memorabile nel senso che è arduo ricordarselo moniker Osc2x arriva al suo esordio solista, dal poetico (questo si) titolo "Under the sun all night long" come a dire che nonostante tutto a vincere è la positività, la speranza. Undici brani coesi che hanno poche sbavature e che sono sicuramente piacevoli da ascoltare, che attingono alla matrice dance spogliandola opportunamente per uno spazio electro pop dove innestare altri elementi. Nelle note stampa si legge che "il senso della misura" essendo "un uomo solo al comando" il nostro, non era facile mantenerlo e che ci si è riusciti... Noi aggiungiamo che di questo siamo contenti, perchè è fondamentale per la compiutezza dell'opera in se, ma che non avremmo disdegnato in taluni frangenti qualche "deriva" maggiore, che nel disco è comunque presente, ma che a nostro parere, certe idee abbozzate potevano essere maggiormente sviluppate. Ma è palese che l'intento di un'opera prima debba essere quello di dare un certo senso di unità, di non esagerare così tanto per... fare "lo sborone", ma di arrivare al punto e oltrepassare la soglia quando occorre e quindi va bene così. Se Vittorio Marchetti continuerà in questa avventura come Osc2x, però, dovrà farlo necessariamente, ma c'è tutto il tempo... anche perchè "Under the sun all night long" merita più ascolti ed è un album ricco di sfumature che si apprendono man mano che facilmente ci si affeziona alle melodie e alle ritmiche accattivanti:

" Facing Love": variegata nell'arrangiamento, intrigante nel suo dipanarsi, sembra un pezzo di Rihanna senza enfasi ed eccessi

 "Might As Well": minimal, scarna, giocata tutta sulla ripetizione, con tanto di frase tormentone, contagiosa
  
"Aour": atmosfera sbarazzina, retrò, clap hands, coretti, appiccicosa, decisamente piacevole
 
 "Karma Points": semplice, diretta e con un ritornello che ti resta in testa dopo mezzo ascolto
  
 "PAH!": filastrocca che ha un non so che di zuccheroso, nostalgico, anni'80, ma anche questo è un brano abbastanza orecchiabile e soprattutto costruito come si deve
 
 "When I Was Like Uhm": melodia da "cartone animato", ritmiche in levare, cantato "serio" gli opposti si attraggono
  
"Hold On": sospesa e sinuosa, giocata per così dire sull'attesa e sul falsetto del nostro, vince la melodia, il resto si può migliorare 

 "I Never Felt Like This": dissonante che procede a strappi, robotica, senza perdere d'anima, è una delle tracce migliori del lotto

"I  Was So Sure": in levare, che presto si incendia, accelerando i battiti, evocativa quanto basta, anche se a dire il vero non prende del tutto

 "Left Handed People": mood cinematografico, per cantato e soprattutto melodia, mentre la ritmica è costante martellante quando occorre

"Angela": chiude il disco, un brano di sicuro impatto, dai toni suadenti, decisamente ben congeniato 

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