Arriva
da Brindisi Vincenzo Maggiore a proporre la sua
personale "Via di fuga", album realizzato grazie al
sostegno dei fans mediante "Produzioni dal Basso".Un lavoro
curato e vario che si regge sulla solidità dei testi, su
arrangiamenti efficaci e su un'ottima schiera di musicisti. Siamo in
ambito cantautorale ma Maggiore non disdegna di colorare il suo sound
ora di jazz, ora di blues, ora di reggae...di vestire "i suoi
figli" nella maniera più consona di volta in volta. Il
risultato è dunque vivace, fresco e piacevole dal punto di vista
musicale che riesce a dare il giusto risalto alle parole "importanti"
del cantautore:
"Una
sottile punta d'Africa": un brano rock cantautorale, scarno ma
evocativo, buono l'arrangiamento: "Perchè la strada più facile
è sempre la più percorsa perchè c'è sempre una storia diversa da
capire e ricordare che un uomo da solo non sa dove andare"
"In
segno di protesta": sinuosa ballad che esplode nel ritornello:
"Potresti spegnere sul nascere le tue contraddizioni o
abbassarti le mutande in piazza"
"Pezze
a colori": mood jazzy sospeso e intimo: "Troverei un buon
pretesto per tornare ai sorrisi, ai fiori, alle canzoni in macchina,
alle strade perdute e ai vuoti riempiti con le pezze a colori"
"Parole
sante (cosa vedi e cosa no)": brano pop, fresco e gradevole: "La
gente parla parla parla e non si ferma ad ascoltare quello che ho da
dire"
"Bacio
sul treno": con "Soltanto" è un folk blues che si
dipana leggero e piacevole sorretto da un buon testo: "Perchè
aspettare quando potresti avere quello che vuoi a portata di mano,
perchè sperare che tutto vada bene se quello che vuoi è solo un
bacio sul treno niente di più niente di meno"
"Tempo
prezioso": ballad diradata e suggestiva con accenni blues:"Mi
aspettavo qualcosa di meglio da te, mi aspettavo qualcosa di meglio
da me"
"Parte
unica":atmosfera sognante e poetica: “A metà di ogni sera mi
aggrappo a un manico di scopa e se ho fortuna di volare ad alta quota
non esisterà più metà ma solo parte unica"
"Sotto
le scarpe": ritmiche in levare e aperture melodiche con la
chitarra elettrica a conferir solennità alle parole: "Se non mi
cerchi più avrai di meglio da fare la tristezza che sale è una
lacrima che scende ma la pioggia non cancella le tue orme"
"Via
di fuga": raffinata, che cresce pian piano d'intensità, con la
tromba che si prende la scena nella seconda parte corroborata da una
chitarra elettrica dissonante: "In casi d'emergenza non
lasciarsi mai prendere dal panico"
"Casa
mia": popolare e trascinante con interessanti intermezzi
musicali affidati al sassofono e un simpatico sipariettto finale, uno
degli episodi migliori dell'intero lavoro: "Ma che idea ti sei
fatto? Forse è il tempo di capire chi sei"
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